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 2009  gennaio 12 Lunedì calendario

FRANCESCO MANACORDA

MILANO
Giulia conosce bene Gilberto: lo incontra spesso e poi lui sta nello stesso gruppo di sua sorella Jonella. Ma Gilberto e Jonella lavorano anche con Carlo, che vede sovente Salvatore, il papà di Jonella. Giulia e Gilberto, poi, collaborano con il padre di Carlo, Giampiero, assieme a Marco. E Marco frequenta per lavoro anche Giovanni, il quale però è in competizione con Salvatore. E’ una telenovela argentina o siamo su Facebook? Nè l’uno nè l’altro: è la ragnatela della finanza italiana, dove una decina di nomi controlla cinquanta posizioni di potere e dove, come e meglio che sulla rete sociale che impazza in Internet, si può arrivare a chiunque attraverso uno o due amici comuni.
L’Antitrust ha messo il dito nella piaga, indicando gli intrecci personali e societari che dominano - scrive - l’89% delle quotate italiane, nelle cui strutture di governo appaiono persone che hanno anche incarichi in società concorrenti. Ma chi siano questi i consiglieri recordman di poltrone non lo dice.
Allora, ad esempio, ecco Giulia Ligresti e Gilberto Benetton, due tra i primatisti per presenze multiple in piazza Affari nel 2008, con cinque cda a testa, che si ritrovano prossimi in Pirelli. Benetton, come consigliere di Mediobanca, è seduto spesso accanto a Jonella Ligresti, detentrice a fine anno scorso di sette posti in consigli, tra cui la presidenza di Fonsai e la vicepresidenza di Premafin. E sempre nel cda di Mediobanca si trova Carlo Pesenti (quattro posti nei cda) che è anche consigliere dell’Unicredit, dove siede Salvatore Ligresti (cinque posti), che è pure presidente onorario di Sai-Fondiaria. Ancora, in Pirelli, oltre a Giulia Ligresti e a Benetton, è consigliere Giampiero Pesenti (quattro posti nel 2008) e presidente Marco Tronchetti Provera (quattro posti, compresa la vicepresidenza di Mediobanca). Ma in quel board c’è anche Giovanni Perissinotto (quattro posti), l’ad delle Generali che dovrebbe essere concorrente di Salvatore Ligresti. Dovrebbe, ma intanto l’anno scorso è stato difficile impedire ai Ligresti di rivendicare un posto in consiglio a Trieste. Un caso isolato? Assolutamente no.
Gli economisti Paolo Santella, Carlo Drago e Andrea Polo hanno presentato uno studio nel quale anticipano le conclusioni dell’Antitrust, identificando 75 consiglieri multipoltrona che nel 1998-2006 hanno occupato posti in più consigli, collegando il 76% delle società.
Ci sono professionisti che spuntano spesso, come l’avvocato Carlo d’Urso (quattro posti) che va dalla Immsi di Colaninno ai soliti Ligresti, o il commercialista Angelo Casò (quattro posti) nei collegi sindacali da Mediobanca a Benetton. Ma il grosso di questi rapporti si muove sulle coordinate Mediobanca-Generali, con i satelliti che vanno appunto dalle dinastie come i Ligresti, i Benetton, i Pesenti, ad altri gruppi che dovrebbero essere concorrenti come Intesa-Sanpaolo.
Nelle dinastie non sono solo i membri della famiglia ad occupare ad oltranza: per i Benetton, ad esempio, c’è Gianni Mion che ha cinque posti, da Atlantia fino a Telecom.
In Generali, invece, si trova il caso emblematico di Antoine Bernheim (quattro incarichi), che è presidente del Leone, ma anche consigliere di Mediobanca - socio di maggioranza di Trieste - e vicepresidente del consiglio di sorveglianza di Intesa-Sanpaolo, la banca che è tra i maggiori concorrenti sia di Mediobanca sia di quell’Unicredit che è grande socio di piazzetta Cuccia. Sempre in casa Intesa-Sanpaolo, il presidente del consiglio di sorveglianza Giovanni Bazoli (quattro cariche) può vantare anche un posto nel cda di Alleanza, controllata proprio da Generali. Gabriele Galateri di Genola (quattro posti), che da presidente della Telecom è anche vicepresidente delle Generali, ossia uno dei maggiori azionisti - via Telco - della stessa Telecom, nonchè consigliere di Rcs e di quella Italmobiliare dei Pesenti che è socio di Mediobanca, altro grande socio Telecom. E sempre in Mediobanca, c’è il caso della neoconsigliera Marina Berlusconi: presidente Mondadori e consigliere Mediaset avrà potere anche sulla partecipata - e concorrente - Rcs.

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