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 2009  gennaio 15 Giovedì calendario

Mentre per l’Alitalia si chiude la stagione della gestione pubblica e si apre l’era Cai, ci sono tanti pezzi della vecchia compagnia che continuano a volare

Mentre per l’Alitalia si chiude la stagione della gestione pubblica e si apre l’era Cai, ci sono tanti pezzi della vecchia compagnia che continuano a volare. Una folta schiera di ex che, usciti dalla società, sono rimasti in pista, o ci sono tornati, con incarichi nuovi e diverse livree. A cominciare da Roberto Colaninno. Per il presidente della nuova Alitalia questa è una seconda volta. La prima risale agli anni Novanta, quando era alla guida dell’Olivetti ed ereditò metà dell’Eurofly, compagnia charter dell’Alitalia. Poi nel 2000 decise di gettare la spugna e di non sottoscrivere un aumento di capitale necessario a ripianare le perdite. Un ex Alitalia è al comando dell’associazione mondiale delle compagnie aeree: il numero uno della Iata, Giovanni Bisignani, dell’Alitalia è stato amministratore delegato fra il 1989 e il 1994. Un altro ex, Fausto Cereti, presiede l’associazione di categoria della Confindustria. Presidente dell’Alitalia dal 1996 al 2003, è passato alla storia come l’uomo delle due alleanze: con la Klm prima e l’Air France poi. «La fine dell’Alitalia è cominciata lì» dice della mancata fusione con la Klm Domenico Cempella: a 10 anni da quella rottura il rammarico è immutato per uno come lui, entrato nella compagnia da fattorino nel 1958 e uscito da amministratore delegato nel 2001. Ora Cempella è di nuovo tra gli aeroplani, vicepresidente della Globeground che cura i servizi a terra per le compagnie. Francesco Mengozzi, che di Cempella prese il posto, dopo l’Alitalia è stato condirettore delle Poste. Ma un anno fa ha rimesso le ali, consigliere dell’Air France nelle trattative con la compagnia italiana. Fra i big che non hanno mai smesso di volare c’è Gianni Sebastiani, arrivato all’Alitalia nel 1970, uscito per inventare la concorrente AirOne nel 1995, rientrato un anno dopo da direttore generale. Lasciata la compagnia nel 2001, è stato sul punto di prenderne le redini. Bruciato sul filo da Marco Zanichelli e Giancarlo Cimoli, ha guidato la Meridiana, fondato una società di consulenza, assunto la presidenza dell’aeroporto di Parma. Ora è alle prese con la compagnia charter Livingston, che potrebbe rilevare per conto del produttore cinematografico Marco Ferrero. All’Alitalia è stato Giuseppe Gentile, fondatore dell’Air Europe con Lupo Rattazzi e attuale mente e motore dell’Air Italy. Il direttore commerciale della Wind Jet, Massimo Polimeni, ci ha passato 27 anni. Gianni Rossi, amministratore delegato della Meridiana e dell’Eurofly, vi ha iniziato la carriera. Sempre in pista sono Giuseppe Bonomi (Sea), già presidente dell’Alitalia e dell’Eurofly, e il suo braccio destro al governo di Malpensa e Linate Giulio De Metrio, che ha vent’anni di Magliana alle spalle. «Nel bene e nel male è stata una grande scuola» sostiene Augusto Angioletti, che all’Alitalia ha scalato tutte le tappe: pilota, leader delle Aquile selvagge, consigliere d’amministrazione, amministratore delegato dell’Eurofly. Oggi prova a rimettere in moto l’Alpi Eagles, ferma da un anno. Non ce l’ha fatta, invece, Paolo Rubino ex direttore della divisione passeggeri. Un anno fa ha creato l’Air Bee. «Il successo è stato indiscutibile» afferma «ma nella fase iniziale si deve affrontare un periodo di perdite. Servivano 15 milioni. Siamo arrivati a 4,5». Da fine dicembre l’Air Bee è in liquidazione.