Nino Sunseri, Libero 10/1/2009, 10 gennaio 2009
DOPO COMMERZ SALVATA LA OPEL
Angela Merkel ha deciso di rompere gli indugi. Dopo la nazionalizzazione della Commerzbank assai poco gradita alla Borsa ha deciso di occuparsi dell’industria dell’auto. Per il momento Opel. Domani forse Bmw che, proprio ieri ha annunciato dati di dicembre assolutamente disastrosi. Nell’ultimo mese del 2008 le vendite sono diminuite del 26% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Vuol dire aver venduto un’auto in meno ogni quattro. Anche il risultato complessivo del 2008 è poco confortante: -4,3%. 1,43 milioni di immatricolazioni contro 1,50. (...)
(...) Una disfatta. Così il cancelliere Angela Merkel ha deciso di correre ai ripari cominciando dai casi più gravi. Darà aiuto per 1,8 milioni di euro alla Opel e, in questo modo, fornirà anche una boccata d’ossigeno alla General Motors. L’azienda tedesca, infatti, è controllata dal colosso di Detroit.
E’ stata l’agenzia Bloomberg a dare la notizia citando Joachim Winkler, portavoce del ministero dell’economia del Reno-Palatino, uno dei quattro stati tedeschi dove si trovano stabilimenti Opel. Le garanzie statali sarebbero addirittura maggiori rispetto a quanto richiesto dal responsabile di Gm Europa, Carl-Peter Forster. A novembre scorso aveva detto che si sarebbe accontentato di una cifra «poco più alta del miliardo di euro». Ne arriveranno 1,8 miliardi Winkler - scrive ancora Bloomberg - ha precisato che Opel deve ancora formalizzare la richiesta di aiuti. L’incontro è programmato per il 13 gennaio cal ministero dell’Economia.
Le ragioni dell’intervento sono abbastanza scontate considerando che la Opel occupa in Germania 26 mila dipendenti, la maggior parte dei quali nello stabilimento di Ruesselsheim. I capitali per l’industria dell’auto verranno presi dal maxi-fondo da 50 miliardi di euro che la signora Merkel ha stanziato per sostenere l’economia.
Inutile dire che la manovra sull’auto aprirà polemiche molto accese a livello europeo. La Germania, infatti, è il solo Paese Ue ad aver varato una manovra del genere. Francia e Gran Bretagna l’hanno solo annunciata. L’Italia nemmeno questo. La stessa Merkel, fino a qualche settimana fa, aveva negato l’intenzione di muoversi. Anzi aveva avuto parole di fastidio per gli americani che si preparavano alla nazionalizzazione dell’industria dell’auto dopo aver fatto lo stesso con il credito. Nel giro di pochi giorni ha cambiato idea. A determinare la giravolta certamente i dati congiunturali che stanno venendo fuori negli ultimi giorni. Il più recente ieri. La produzione industriale è calata del 3,1% a novembre dopo il -2,1% di ottobre.
Il dato reso noto dal ministero dell’Economia è decisamente peggiore delle attese degli analisti, che si aspettavano un -2%. Le previsioni sono ancora peggiori. Secondo indiscrezioni pubblicate dal quotidiano ”Sueddeutsche Zeitung”, i dati interni del ministero dell’Economia parlano di una recessione del 3% nel 2009 a causa dell’andamento «catastrofico» del quarto trimestre 2008 con un conseguente effetto di trascinamento su quest’anno. La coalizione al governo, fa sapere l’agenzia Radiocor, spera di poter limitare la recessione a un -2% con l’aiuto dei due pacchetti di sostegno congiunturale approvati nel giro di pochi mesi. La stima ufficiale è ancora ferma a +0,2% per quest’anno, ma viene considerata da mesi irrealistica.
Ecco perchè la signora Merkel ha deciso di mettere il turbo alle pubblicizzazioni. Incurante delle polemiche che stanno esplodendo a ripetizione. Per esempio Commerzbank ha perso l’11,05% a 4,67 euro dopo l’annuncio che lo Stato diventerà il principale azionista con il 25% del capitale più un’azione. Ieri l’Handesblatt ha informato che il governo avrà due rappresentanti nel consiglio di sorveglianza.
L’incarico toccherà a due sottosegretari per vigilare la politica della banca. La presenza nel capitale della banca sarà comunque «temporanea» e a termine. Appena possibile è previsto il ritorno sul mercato della quota oggi presa dallo Stasto a fronte di un investimento di 10 milioni di euro. La partecipazione è stata assunta, ha detto il portavoce, per assicurare il buon esito della fusione di Commerzbank con Dresdner Bank. Invece Allianz (ex proprietaria di Dresdner) che ha messo a punto il piano di nazionalizzazione assieme al fondo pubblico SoFFin e a Commerzbank, sale del 6,1% a 70,71 euro. Il portavoce del Ministero delle Finanze tedesco ha ribadito che il Governo non vuole entrare nelle decisioni operative della banca e non chiederà cambiamenti nel management, limitandosi a una funzione di controllo nel consiglio di sorveglianza.
Infatti l’attività della banca prosegue. Ieri l’istituto ha comunicato di aver collocato con successo il suo primo prestito obbligazionario garantito dallo Stato. In offerta 5 miliardi: la domanda è stata addirittura di 9 miliardi. La durata è triennale e il coupon fisso è del 2,75%. Gli analisti, però, non vedono buone prospettive per il futuro dell’istituto tedesco. «Non si capisce come mai», commenta Ubs (doopo aver tagliato il target a 5,50 euro da 7), «Commerzbank abbia deciso di andare avanti comunque con l’acquisizione di Dresdner». Forti sono i timori di una situazione dei conti ben peggiore del previsto per Dresdner Bank e di un quarto trimestre pessimo per entrambe le banche. Gli azionisti, probabilmente, non vedranno dividendi per diversi anni. Allegria.