Cristiana Lodi, Libero 10/1/2009, 10 gennaio 2009
FRA DIECI GIORNI ESCE L’AMICO WOLFGANG
«Non tornerò più a Sulmona», assicura dalla sua villa di Arbizzano nel Veronese, dove si trova dalla vigilia di Natale. «Ho finito di scontare la pena e presto sarò un uomo libero. Andrò a lavorare nella ditta di Cavaion Veronese: la Baumann che fabbrica carrelli per le industrie. Il titolare: ingegnere Wolfgang Baumann è amico di mio padre e ha garantito che mi darà il posto».
Tre anni fa siamo andati a intervistarlo nel carcere di Padova. Abel aveva 47 anni ma ne dimostrava molti di meno, forse perché era magro come un chiodo e il viso sembrava rimasto acerbo. Gli domandammo come si sentisse dopo tanti di carcere. E lui rispose imperturbabile: «Ho guardato la televisione. Ho sempre detestato la televisione, ma l’ho guardata ugualmente perché sono in galera». Riguardo al pentimento Abel ha una sua teoria. Disse: «Pentito? solo la convenienza a spingere al pentimento. Ritengo sia inammissible che uno ottenga sconti di pena perché si pente. anticostituzionale. Una moda tutta borghese. Soltanto quando l’interesse contingente è finito ci si può pentire».