Sergio Della Pergola, Corriere della sera 10/1/2009, 10 gennaio 2009
GUERRA IN MEDIO ORIENTE I POSSIBILI ESITI
Caro Romano, la ringrazio per le sue parole sul Corriere della Sera del 7 gennaio.
Per evitare eccessive semplificazioni in una situazione molto complessa, vorrei notare che l’attuale campagna militare nella Striscia di Gaza viene condotta da un governo israeliano che possiamo definire di centrosinistra, guidato da Olmert e dalla Livni del partito centrista Kadima, e dal laburista Barak. La destra con Netanyahu e Liberman è all’opposizione ma è in forte crescita nei sondaggi in vista delle elezioni del 10 febbraio. Gli stessi sondaggi indicano che da una soluzione dell’attuale conflitto che porti a una chiara riduzione nel ruolo di Hamas a Gaza uscirà avvantaggiato il centrosinistra che quindi potrà mantenere aperte le trattative di pace con Abu Mazen e l’Autorità palestinese. Se invece la fase attuale terminasse con un nulla di fatto, ne trarrebbe vantaggio la destra israeliana che, spinta dallo scontento della popolazione civile nelle zone meridionali di Israele, sarebbe poi meno disposta a proseguire le trattative.
Sarà un paradosso, ma nell’interesse del negoziato fra Israele e Palestina è preferibile che dagli scontri di questi giorni emerga un’indicazione non equivoca, a differenza di quanto avvenne dopo la guerra in Libano nel 2006.