Luca Pagni, Corriere della Sera 10/1/2009, 10 gennaio 2009
MILANO
Quando il vostro volo è in ritardo e il comandante vi avverte che il decollo sarà possibile non appena la torre di controllo darà il via libera, sappiate che avete saltato il vostro slot. E ve ne devono assegnare un altro, non appena il traffico aereo lo consentirà. Perché lo slot, in aviazione, altro non è che la finestra di tempo entro la quale un aeromobile ha il permesso di decollare. Ecco perché, talvolta, l´attesa diventa interminabile: perché in quel momento le piste sono sature, i decolli si susseguono e bisogna attendere una nuova finestra non occupata da altri aerei. Non a caso il termine slot si può tradurre dall´inglese con "fessura": uno spazio di pochi minuti in cui infilarsi per lasciare le piste.
Così, quello che da tempo chiedono politici di entrambi gli schieramenti e imprenditori del nord Italia per il rilancio di Malpensa e che è previsto dall´emendamento del governo al decreto anticrisi non è altro che questo: la possibilità che la nuova Alitalia lasci libere le sue "finestre temporali" che in virtù della riorganizzazione e del taglio dei collegamenti gli spettano ma non utilizza più. In modo che altre compagnie possano utilizzarle. Così come l´emendamento prevede che il governo si impegni a rilanciare nuovi accordi bilaterali per aumentare il numero di voli.
Perché questo accade a Milano per Malpensa e non per Linate? Perché gli slot sono un bene limitato. Linate viaggia già al massimo della sua capacità, con 18 movimenti (partenza o decollo) all´ora, 288 al giorno. Questo significa che c´è uno slot ogni 3 minuti circa. Ben diverso il caso della Malpensa: in teoria, le sue piste potrebbero sostenere nei picchi fino a 70 movimenti all´ora, con uno slot ogni 80 secondi. Ma dopo il ridimensionamento del nuovo orario Alitalia (scesa da 1.247 voli settimanali a 200), la copertura è solo al 61%: Malpensa potrebbe coprire fino a 900 movimenti al giorno, ma a oggi si ferma a 550. Questo significa che l´aeroporto varesino ha potenzialmente circa 350 slot liberi. Alitalia non li lascia perché gli slot non si vendono o si comprano. Al massimo si scambiano. Gli slot lasciati liberi, infatti, vengono riassegnati ogni sei mesi durante la conferenza della Iata, l´organizzazione internazionale delle compagnie aeree, a chi può vantare la domanda per una nuova "finestra" di più vecchia data per ogni aeroporto.
Ma liberare uno slot non più utilizzato non è l´unico modo per aumentare i voli a Malpensa. L´altra strada è il ricorso ai bilaterali: sono accordi tra paesi con cui si regolano frequenze e orari dei collegamenti tra i rispettivi aeroporti. I bilaterali, sono stati cancellati tra i paesi della Ue, per cui chiunque può volare da qualsiasi aeroporto dell´eurozona, sempre che ci sia disponibilità di slot.
La maggior parte dei bilaterali che interessano Malpensa sono vecchi anche di 20 anni. Ma c´è una ragione: fino a non molti anni fa, Alitalia aveva il monopolio delle rotte ed essendo di proprietà dello stato, il governo non aveva urgenza di farsi concorrenza. Con il progredire della liberalizzazione dei cieli, le esigenze sono cambiate: a Malpensa ci sono compagnie di 26 paesi che premono per portare nuovi intercontinentali. Ma perché questo avvenga occorrono nuovi bilaterali con i paesi interessati. Oppure che vengano concesse deroghe da parte dell´Enac, come è accaduto negli ultimi anni.