Financial Times, 10 gennaio 2009, 10 gennaio 2009
Le economie emergenti stanno emettendo bond in tutta fretta per ottenere i soldi di cui hanno bisogno – come le nazioni più ricche – per stimolare le loro economie prima che i titoli di Stato dei Paesi occidentali invadano il mercato lasciandoli senza compratori
Le economie emergenti stanno emettendo bond in tutta fretta per ottenere i soldi di cui hanno bisogno – come le nazioni più ricche – per stimolare le loro economie prima che i titoli di Stato dei Paesi occidentali invadano il mercato lasciandoli senza compratori. Nei giorni scorsi Filippine, Brasile, Colombia e Turchia hanno piazzato bond per un totale di 4,5 miliardi di dollari. Nell’ultimo trimestre del 2008 si era mosso solo il Messico con bond per 2 miliardi di dollari. Adesso però le economie emergenti si sentono rinfrancate dal fatto che il differenziale tra i loro rendimenti e quelli dei bond americani siano scesi di 40 punti base rispetto alla fine del 2008, ai livelli più bassi degli ultimi due mesi, 650 punti base sopra i bond Usa. Così sfruttano il momento per indebitarsi a un costo abbastanza basso. Le Filippine hanno collocato titoli a 10 anni per 1,5 miliardi di dollari, la Turchia titoli a 8 anni per 1 miliardo, la Colombia bond decennali da 1 miliardo. Le Filippine non erano sul mercato dei titoli di Stato dal gennaio del 2008, quando collocarono bond per 500 milioni. L’asta dei giorni scorsi è stata accolta da una richiesta quattro volte superiore all’offerta, un buon andamento che, dicono gli esperti, spingerà anche l’Indonesia a indebitarsi. Mentre la mossa della Turchia convincerà a muoversi anche i Paesi dell’est Europa che, secondo Commerzbank, dovrebbero emettere titoli per 3,5 miliardi di dollari il mese prossimo.