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 2009  gennaio 08 Giovedì calendario

CRETINI DA MORIRE


S’era fissato con un’elegante imbracatura a mille coloratissimi palloncini, per superare il record del prete volante per più di 19 ore consecutive sospeso in aria.
Preso il volo, e salutati con la manina gli astanti, finì invece nella stratosfera per colpa di un calcolo sbagliato del vento; e se ne persero clamorosamente le tracce. Una morte ferocemente cretina, ammettiamolo. Questo ottenne padre Adelir Antonio De Carli, il sacerdote brasiliano. Il quale, lo scorso aprile, per un primato da infrangere (oltre che per finanziare un rifugio spirituale per camionisti), è riuscito -da defunto o quantomeno da disperso- ad issarsi sulla vetta della classifica dei Darwin Awards 2008. Ossia degli scorrettissimi, ironici premi assegnati sul web da una nicchia di appassionati alle morti più stupide ed improbabili dell’anno.
I Darwin sono intestati al padre dell’evoluzionismo e assegnati a chi ”migliora il patrimonio genetico umano rimuovendosi da esso...”, in modo spettacolarmente stupido. I Darwin sono da qualche anno, un piccolo mito popolare dello ”strano ma vero”; al punto che nel 2007 ispirarono il film omonimo sugli strani candidati ai ”suicidi accidentali”, personaggi che a prima vista potrebbero apparire come eroi da leggenda metropolitana. Una frase racchiudeva, in effetti, la filosofia del film: ”La cosa che ho imparato studiando le persone è che il coraggio e la stupidità non sono caratteristiche reciprocamente esclusive: si potrebbe dire che siano l’una nell’altra”. Vero.
Oltre all’avventura aerea di padre De Carli, la classifica dell’anno è arricchita da altri casi esemplari, che la Rete ha premiato, naturlamente postumi. Dietro allo sfortunato sacerdote si piazza il bolzanino Ivece Plattner, 68 anni, che, rimasto incastrato con la macchina ad un passaggio a livello, dopo qualche attimo di stordimento è riuscito ad uscire; ma per salvare la sua costosa Porsche si è piazzato davanti al treno in arrivo nel vano tentativo di fermarlo a mani nude. La Porsche, in effetti s’è salvata, il ragazzo no. Il catalogo è comunque assai vario: dallo studente della Pennsylvania che decide di provare un apparecchiatura elettrica dell’ufficio attaccandosela ai piercing del petto (tremendo solo a pensarlo) e rimane fulminato sotto gli occhi dei colleghi; alle due coppie di imprudenti motociclisti che in California, nel cuore della notte, senza casco, né luci, in pieno sterrato, si scontrano frontalmente con esito fatale. C’è anche il brillante studente indonesiano che, immergendo un piede in piscina, si mette a smanettare con un mucchio di fili elettrici e defunge in modo spettacolare a 30 anni. E c’è anche il motociclista della Florida che si crede un centauro e tenta di saltare un ponte levatoio. Non ce la fa, ma pare che la moto arrivi a destinazione in perfetto stato... Eppoi spiccano la distratta insegnante di chimica che, in Bulgaria, insieme ad alcuni amici, getta in una fognatura le rimanenze di un esperimento amatoriale; il mix fa reazione ed esplode, decapitandola.
Sembrano storielle inventate. Ma per i giochi di fantasia il ”Darwin” li segnala nell’apposita sezione delle leggende metropolitane. In Italia, tra le morti stupide più famose, si ricorda quella dell’umorista e sceneggiatore Marcello Marchesi scomparso nel mare in tempesta nel quale s’era improvvidamente tuffato per farsi una nuotata. E quello del presentatore del ”Musichiere” Mario Riva che, arrampicatosi sulle scenografie liriche dell’Arena di Verona, cadde e non sopravvisse. La morte, come la vita, a volte è strana...