Corriere della Sera 7/1/2009, 7 gennaio 2009
Secondo una ricerca neozelandese, i dolci possono dare una vera dipendenza fisica. Simon Thornley, del servizio di salute pubblica regionale di Aukland: «I carboidrati fortemente trasformati, come i dolci e le brioches, aumentano rapidamente la quantità di zucchero nel sangue, e ciò stimola le stesse aree del cervello che sono coinvolte dalla dipendenza da nicotina e da altre droghe»
Secondo una ricerca neozelandese, i dolci possono dare una vera dipendenza fisica. Simon Thornley, del servizio di salute pubblica regionale di Aukland: «I carboidrati fortemente trasformati, come i dolci e le brioches, aumentano rapidamente la quantità di zucchero nel sangue, e ciò stimola le stesse aree del cervello che sono coinvolte dalla dipendenza da nicotina e da altre droghe». La ricerca, pubblicata sulla rivista Medical Hypotheses, ha trovato anche altri elementi che rendono affini la dipendenza da dolci a quella dalle droghe: le persone con un alto Indice di massa corporea hanno un minor numero di recettori nella parte del cervello che genera sensazioni piacevoli, caratteristica che si ritrova, identica, nelle persone dipendenti da cocaina e alcool. Le conclusioni dei ricercatori neozelandesi sarebbero corroborate dai studi condotti all’Università di Princeton (Usa), dove sono stati creati topi «zucchero-dipendenti», che soffrono fisicamente se si sottrae loro il dolce, e si riprendono in fretta quando hanno di nuovo a disposizione lo zucchero. In un altro studio, sono state offerte a un gruppo di donne in sovrappeso due bevande che sembravano identiche, con il medesimo sapore, ma solo una conteneva carboidrati e zuccheri, mentre l’altra aveva alcune proteine: il gruppo che aveva avuto la bevanda zuccherata si è dichiarato notevolmente più allegro di quello che aveva bevuto quella «proteica».