Mediaset, sale anche Barclays di Federico Fubini, Corriere della Sera, 8/1/2009, 8 gennaio 2009
MEDIASET, SALE ANCHE BARCLAYS
Torna a rafforzarsi Barclays nel capitale di Mediaset: il gruppo bancario britannico, tramite la controllata di gestione dei fondi Barclays Global Investor, ha comunicato ieri alla Consob di aver superato la soglia del 5% del gruppo media italiano.
Alle più recenti notifiche dell’autorità di Borsa, Barclays era di poco sotto questa quota e il lieve arrotondamento al rialzo non sembra legato né a fattori speculativi né tantomeno a svolta strategica. Sta di fatto però che la platea dei soci stabili di Mediaset si sta decisamente rafforzando, a partire dall’azionista di controllo Fininvest. Il gruppo del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha attinto alla propria cassa per circa 148 milioni di euro nel 2008 per tornare a salire proprio in Mediaset. E l’impatto inizia a essere sostanziale, ben oltre i puri effetti di arrotondamento: benché Consob registri ancora una quota ufficiale pari al 40,17% dell’emittente, la famiglia Berlusconi in realtà è oggi risalita al 42,4%. Una quota del 38,6% fa capo alla holding Fininvest, un’altra partecipazione del 3,8% è invece assicurata da azioni proprie della società presieduta da Fedele Confalonieri.
Dopo quello che nel 2005 definirono un «segnale di attenzione al mercato», i Berlusconi dunque sono tornati a rafforzarsi progressivamente nella storica impresa televisiva di famiglia. A primavera del 2005 Fininvest aveva infatti ceduto il 17% di Mediaset, con le quotazioni vicine ai massimi, a una cordata di investitori istituzionali guidati dall’istituto americano Jp Morgan. Allora Fininvest scese al 34,4%: poco sopra la quota minima che garantisce il controllo di fatto. Meno di quattro anni più tardi invece i Berlusconi hanno di nuovo recuperato quote e peso nell’azionariato, fino a salire appunto al 42,4%.
I prossimi mesi permetteranno di capire se il nuovo investimento di Fininvest in Mediaset è ormai perfezionato o proseguirà per tappe. Molto probabilmente dipenderà anche dai livelli di prezzo del titolo dell’emittente.
Per il momento alla platea degli azionisti contribuisce poi anche la Abu Dhabi Investment Authority, il fondo sovrano dell’Emirato del Golfo, con un 2%. Un altro 4,9% al fondo Capital Research and Management Company più un ulteriore 2% a Silchester International Investors fanno sì che, preso in aggregato, il gruppo dei soci stabili si attesti ben sopra il 50% del capitale del gruppo.