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 2009  gennaio 08 Giovedì calendario

I DEMOCRATICI CAMBIANO IDEA "BURRIS PUO’ FARE IL SENATORE"


Contrordine al Senato americano. Il giorno dopo avergli rifiutato le credenziali e il seggio in aula, i leader democratici hanno cambiato idea su Roland Burris, l’ex procuratore generale dell’Illinois designato da Rod Blagojevich, il governatore inquisito di quello Stato, a sostituire Barack Obama nella Camera Alta del Congresso. «Non abbiamo alcun problema personale con lui», ha detto in una conferenza stampa Harry Reid, il leader dei senatori democratici, al termine di un incontro a porte chiuse con Burris. Per Reid è ora soltanto una questione procedurale: si tratta di aspettare la decisione di un tribunale sulla necessità che il decreto di nomina porti anche la firma del segretario di Stato dell’Illinois, il quale fin qui l’ha negata in polemica con Blagojevich. Sarebbe un primo passo verso l’insediamento di Burris, che comunque dovrebbe superare un voto in aula, dall’esito piuttosto scontato vista l’ampia maggioranza di cui dispongono i democratici. Se accettato, Burris sarebbe il solo membro afro-americano del Senato.
Anche il presidente-eletto Barack Obama ha spezzato una lancia in suo favore: «La decisione spetta al Senato – ha detto a un gruppo di giornalisti – ma io conosco Roland Burris, viene dal mio Stato, è un ottimo servitore del Paese. Se venisse insediato, lavorerei con lui come lavoro con tutti gli altri senatori».
L’opposizione iniziale dei democratici a Burris era stata motivata dalle particolari circostanze della sua nomina: Blagojevich è infatti sotto inchiesta, con l’accusa di aver cercato di vendere il posto di senatore lasciato libero da Obama al miglior offerente. Ma la retorica e il dispetto seguiti alla forzata decisione di Blagojevich, hanno lasciato il posto a considerazioni più realistiche e giuridicamente sensate da parte di alcuni senatori, che hanno finito per innescare il ripensamento: «Il governatore può per legge fare la nomina? La risposta è sì», ha detto Dianne Feinstein, senatrice della California, che guida la Commissione per il regolamento. Ed ha ammonito: «Se non insediamo Burris, ci saranno conseguenze per le nomine dei governatori in tutta l’America». Ma a convincere i leader democratici a cambiare atteggiamento, dev’essere stato anche l’imbarazzo provocato dalla scena di martedì, quando Burris è stato messo alla porta, costretto a un’improvvisata conferenza stampa sotto la pioggia, col risultato che il nuovo Senato non conta al momento alcun afro-americano fra i suoi membri.