Wall Street Journal, 8 gennaio 2009, 8 gennaio 2009
Bejing vorrebbe sfruttare l’expertise straniera per creare un sistema bancario all’altezza delle altre potenze economiche mondiali
Bejing vorrebbe sfruttare l’expertise straniera per creare un sistema bancario all’altezza delle altre potenze economiche mondiali. Ma gli istituti di credito stranieri stanno vendendo, una dopo l’altra, le loro quote di capitale possedute nelle banche cinesi. Dal 2005 le banche straniere hanno pompato più di 25 miliardi di dollari negli istituti cinesi, all’interno della strategia cinese che consente agli stranieri di investire nel loro mercato bancario in cambio di un sostegno che consiste nell’insegnare alle banche come operare. Adesso però, per risanare i bilanci, gli istituti occidentali stanno vendendo. Mercoledì Bank of America ha venduto il 3% di China Construction Bank (la seconda banca cinese per asset) per 2,8 miliardi di dollari. La settimana scorsa Ubs ha ceduto l’1,3% di Bank of China per 808 milioni di dollari. L’inglese Rbs sta valutando la cessione della propria quota in Bank of China, che potrebbe valere fino a 2 miliardi di sterline. E gli analisti prevedono altre uscite.