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 2009  gennaio 07 Mercoledì calendario

La crisi immobiliare investe anche la Francia, il paese che sinora aveva resistito più di altri all´impatto della congiuntura internazionale

La crisi immobiliare investe anche la Francia, il paese che sinora aveva resistito più di altri all´impatto della congiuntura internazionale. Per la prima volta dal 1996, i prezzi hanno registrato una diminuzione. Ancora minima (-1,36 per cento), ma solo per la buona tenuta del primo semestre. Secondo una delle principali reti di agenzie immobiliari, Century 21, i prezzi sono scesi del 7,5 per cento a partire da luglio e quest´anno il ribasso dovrebbe situarsi fra il 6 e il 10 per cento. Si tratta ancora di dati migliori rispetto a quelli americani, britannici e spagnoli, ma non per questo meno preoccupanti: le transazioni sono in caduta libera (125 mila in meno nel 2008), la rarità dei mutui scoraggia gli acquirenti, gli stranieri comprano sempre meno. Una concatenazione di fenomeni che produce un´inevitabile compressione dei prezzi, auspicata da molti: in dodici anni, i prezzi delle case francesi sono aumentati del 45 per cento al netto dell´inflazione. E anche acquistare per affittare non è più un affare molto lucrativo, visto che gli affitti sono scesi del 2,4 per cento negli ultimi sei mesi. Il mercato va incontro a mesi difficili, con conseguenze ancora imprevedibili per tutto il settore edile. RALLENTA ANCHE LA SPAGNA Un crollo simile non lo si vedeva da quasi un quarto di secolo. Nel 2008 il prezzo delle case di nuova costruzione in Spagna è calato del 6,6 per cento, portando il valore medio del metro quadrato nei capoluoghi di provincia a 2700 euro. E´ il primo segno pesantemente negativo dopo quindici anni di ininterrotto boom immobiliare, con incrementi di prezzo che, fino a poco tempo fa, arrivavano a toccare il 15 per cento annuale. Ma le prospettive del mercato per il 2009 si presentano ancor più negative: nonostante il rallentamento nell´attività di costruzione, ci sono in questo momento in Spagna oltre un milione di appartamenti nuovi rimasti invenduti. Le previsioni più attendibili sono che, almeno nel primo semestre, le vendite tenderanno al rallentamento e che si manterrà la tendenza alla caduta dei prezzi fino a quando non venga assorbita l´eccedenza di offerta esistente. L´incertezza economica persistente, con una recessione che è ormai nei fatti, sarà tutt´altro che uno stimolo per i possibili compratori. E secondo gli esperti neppure il calo del tasso Euribor contribuirà a migliorare la situazione. Quel che è sicuro è che nel 2009 il settore delle costruzioni continuerà a perdere posti di lavoro, scendendo sotto i due milioni di occupati.