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 2009  gennaio 07 Mercoledì calendario

UNA PICCOLA ERA GLACIALE COME NEL 1600"


In questi giorni contraddistinti da temperature gelide record nel Nord dell’Europa, giungono rapporti secondo i quali i ghiacci dei poli si starebbero riprendendo e anche in modo rapido. Il professore Fred Goldberg, esploratore polare e segretario del Polar Club svedese visita ogni anno le zone «critiche».
Quali sono le vere condizioni dei poli?
«Normalmente il pack si scioglie durante i mesi estivi, ma la scorsa primavera ricopriva mezzo milione di chilometri quadrati in piú rispetto al 2007. Ciò è dipeso dalla corrente di aria fredda, ”La Nina” che si è creata nell’aprile 2008 nel Pacifico, facendo capovolgere la corrente del Pacifico ed influenzando l’emisfero settentrionale».
Si è verificato altre volte?
«Nel 1940 e negli anni successivi la temperatura scese a tal punto che si temette di dover affrontare una nuova ”era glaciale”. Ma nel ”77 la corrente del Pacifico fece di nuovo dietrofront e da allora si è avuto un riscaldamento globale finito adesso, ed è per questo che i ghiacci sono aumentati».
Esistono prove concrete di questa «ripresa» dei ghiacci anche al Polo Nord, dopo che rapporti nello stesso senso sono giunti dall’Antartide?
«Sì, lo spessore dei ghiacci creò gravi problemi a una spedizione svedese che, a bordo del rompighiaccio Oden, non riuscì a forzare il pack a Nord della Groenlandia ed un’altra spedizione diretta alle isole a Nord delle Svalbard dovette desistere. L’estate scorsa, l’ex presidente Usa Jimmy Carter, George Soros e Ted Turner si recarono alle Svalbard per constatare di persona gli effetti del ”global warming”, ma il loro giro d’ispezione si bloccò perché nessun rompighiaccio riusciva a forza l’enorme pack. Una notizia, questa, che i massmedia hanno taciuto».
E gli orsi bianchi? E’ vero che sono in via di estinsione?
«Per carità! Ad onta di tutti gli articoli e i documentari piú o meno artefatti, il numero degli orsi sta aumentando. Soltanto in Canada si nota una diminuzione, ma dovuta al fatto è legale la caccia».
Che cosa dobbiamo aspettarci, in un futuro?
«Sappiamo che 3.500 anni fa, il clima globale del nostro pianeta era superiore di 3 gradi a quello attuale. Per fare sciogliere tutti i ghiacci, ad esempio, della Groenlandia, occorrerebbe una tale dose di energia che l’atmosfera produrrebbe in 2.500-3.000 anni. Ma ora ci attendono annate fredde colpa del Sole che non è mai stato cosí calmo come adesso. Avremo quindi inverni piú rigidi, più neve, aumento dei ghiacciai e, scarsi raccolti e fame anche in zone autosufficienti. Gli astrofisici hanno constatato che i cicli di attività solare coincidono in una fase calante e fra non molto, entreremo in una breve era glaciale, come quella che si verificò verso la metà del 1600».