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 2009  gennaio 08 Giovedì calendario

NAPOLI, LA MINACCIA DELLA IERVOLINO

ROMA - Bene o male, la telenovela napoletana sembrava ai titoli di coda. E invece, con uno spettacolare tric-trac, la sceneggiata si è arricchita di nuovi spunti melodrammatici. Di prima mattina Linda Lanzillotta, ministro Ombra e dunque uno dei massimi dirigenti del Pd, ha provato a riaprire la questione-Napoli con una spruzzata di vetriolo: «Se al Pd campano non stanno bene le giunte guidate da Bassolino e dalla Iervolino, perché non gli tolgono la fiducia? Mi aspetto un segnale forte dal Coordinamento nazionale del Pd». Di lì a qualche minuto Walter Veltroni e il Coordinamento - sorpresi da una proposta simile a quella di Luciano Violante ma sopraggiunta fuori tempo massimo - hanno ignorato la Lanzillotta. Ma in compenso da Napoli, il sindaco Rosa Russo Iervolino, non ha resistito alla tentazione di una replica scoppiettante: «La Lanzillotta? Ma si facesse i fatti suoi!».
Uno scambio di petardi che è proseguito anche su altri «balconi». In particolare sulla ormai famosa e irrituale registrazione voluta dalla Iervolino della riunione napoletana del Pd, quella nella quale si discusse animatamente sulla formazione della nuova giunta comunale. Enigma irrisolto: il capo del Pd di Napoli Luigi Nicolais e quello della Campania Tino Iannuzzi erano stati informati dal sindaco che le loro parole sarebbero state registrate? La promotrice dell’incontro, la senatrice Teresa Armato, ha detto: «Non ricordo di aver autorizzato l’uso del registratore...». Alla Armato ha replicato la loquacissima Jervolino: «La sfido a ripetermi quella frase, guardandomi negli occhi». Proposta finale della Iervolino: «Se gli altri due partecipanti, Nicolais e Iannuzzi, sono d’accordo possiamo renderla pubblica la registrazione, così sapremo chi dice la verità e chi no. Chi ha la coscienza a posto, non ha nulla da temere...».
Nervi scoperti e toni melodrammatici che restituiscono lo spaccato di un Pd campano nel quale nessuno si fida più dell’altro. E così, per provare a spegnere la vicenda davvero originale della registrazione, è dovuto intervenire il neo-commmisario del Pd napoletano, Enrico Morando: «Ho rivolto a Iervolino, Iannuzzi e Nicolais un pressante invito a non consentire la pubblicazione dei testi della registrazione e ho deciso in questo senso, certo di trovare l’accordo» dei contendenti. I tre contendenti si sono subito rimessi alla decisione di Morando, anzi per dirla con Nicolais: «Il partito ha deciso di non pubblicarle e io obbedisco». Quanto al segretario del Pd, Walter Veltroni, sulla vicenda-Napoli sinora ha preferito muoversi e mediare dietro le quinte, senza mettere la sua ”faccia” o il suo sigillo sulle soluzioni via via maturate. E anche se i suoi rapporti personali con i notabili napoletani - Bassolino, Iervolino, Nicolais - risultano fortemente compromessi, la prossima settimana Veltroni ha deciso di uscire allo scoperto: sarà a Napoli e nel corso di una manifestazione darà la «linea» al commissario straordinario, il coordinatore del Governo Ombra Enrico Morando.
Durante la riunione del Coordinamento Pd, dimezzata per la numerose assenze, si è brevemente discusso dei poteri dei Commissari che da qualche tempo Veltroni sta inviando nei punti di crisi. Anna Finocchiaro ha chiesto di «chiarirne mandati e poteri», Veltroni ha consigliato di «guardare ai commissari come a qualcosa di positivo», ma a fine riunione, tra i partecipanti, è rimasti il dubbio: da Roma si pensa di commissariare mezza Italia? In serata è arrivata la nota chiarificatrice del portavoce del Pd Andrea Orlando: «Non ci sono altri commissariamenti in vista, ogni voce al riguardo è destituita di fondamento».