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 2009  gennaio 08 Giovedì calendario

Marco Maiorana, 22 anni. Palermitano, bel viso solare incorniciato da una massa di riccioli neri, studiava Giurisprudenza, aveva tantissimi amici e faceva la vita di tutti i suoi coetanei finché suo padre, l’imprenditore edile Antonio Maiorana, 48 anni, e suo fratello maggiore Stefano, 23 anni, il 3 agosto 2007 lasciarono il cantiere di Isola delle Vergini per «andare a prendere un caffè» e da allora sparirono nel nulla

Marco Maiorana, 22 anni. Palermitano, bel viso solare incorniciato da una massa di riccioli neri, studiava Giurisprudenza, aveva tantissimi amici e faceva la vita di tutti i suoi coetanei finché suo padre, l’imprenditore edile Antonio Maiorana, 48 anni, e suo fratello maggiore Stefano, 23 anni, il 3 agosto 2007 lasciarono il cantiere di Isola delle Vergini per «andare a prendere un caffè» e da allora sparirono nel nulla. In principio si pensò a un rapimento o a un caso di lupara bianca, poi a una fuga legata forse a una grossa truffa, forse a uno sgarro a un boss della mafia, quindi i due, nel dicembre 2008, vennero fotografati mentre se la spassavano in una discoteca di Barcellona. Marco proprio in quei giorni era partito all’improvviso per la Spagna, e da allora sua madre Rossella Accardo, ex moglie di Antonio Maiorana, sospettava che sui due scomparsi sapesse una verità che non voleva svelare. Sempre più depresso, in cura con psicofarmaci, aveva abbandonato gli studi e negli ultimi tempi a detta di alcuni familiari «era nervoso, a tratti proprio assente», tanto che i medici avevano consigliato ai parenti di non lasciarlo mai solo. Lui però, pochi giorni fa, aveva abbandonato la casa della madre e portandosi appresso due zainetti con qualche abito era tornato nell’appartamento in un cui aveva abitato col fratello Stefano fino al giorno della sua scomparsa. Il 6 gennaio, dopo un pranzo di famiglia finito nell’ennesima dura discussione sulla sorte di padre e fratello, se ne andò a casa sua, salutò i nonni paterni Vincenzo e Rosalia che lo attendevano là per tenerlo d’occhio, si chiuse in una stanza e si lanciò nel vuoto dal settimo piano, cadendo in un cortile interno del commissariato "Libertà". Poco dopo le 18 di martedì 6 gennaio in una casa in via Generale Arimondi a Palermo.