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 2009  gennaio 06 Martedì calendario

Roberto Pellegrino (Libero 06/01/2009) Scritta sugli autobus: «Dio non c’è godetivi la vita». « probabile che Dio non esista

Roberto Pellegrino (Libero 06/01/2009) Scritta sugli autobus: «Dio non c’è godetivi la vita». « probabile che Dio non esista. Smettila di preoccuparti e goditi la vita». Da oggi, giorno di Epifania, quando tutta la Spagna, quella della regina Isabella di Castiglia detta la Cattolica, apre i regali di Natale, queste due frasi appariranno sulle fiancate di due autobus dei trasporti pubblici di Barcellona, tra altre pubblicità di assorbenti e telefonini. Una provocazione che si potrà leggere su due dei quasi mille autobus in attività nella capitale catalana. Lo spot è la versione spagnola della campagna pubblicitaria ideata in Inghilterra lo scorso ottobre dal biologo Clinton Richard Dawkins e dalla corsivista Ariane Sherine. Ora ad alzare un polverone ci prova anche la Spagna con la sua ”Unione atei e liberi pensatori della Catalogna” che ha raccolto 2mila euro per comprarsi una settimana di visibilità e che invita a fare donazioni sul sito www. busateo.org per estendere la campagna. Non è ancora chiaro su quali linee i barcellonesi potranno salire sugli ”ateobus”, ma da oggi è aperta la caccia. Tuttavia l’ente che gestisce i trasporti della città di Antoni Gaudì, la TMB, ha già messo le mani avanti per lavarsi un po’ la coscienza e attraverso un suo portavoce ha fatto sapere che «non bisogna per forza essere d’accordo con gli annunci che appaiono sugli autobus». E ha ricordato che l’azienda si riserva il diritto di veto alle pubblicità solo se violano i diritti stabiliti dalla Costituzione. Ma per rincarare la dose Albert Riba, presidente degli atei catalani, ha dichiarato in tv che «circa il 25% dei cittadini di questo Paese è ateo o agnostico. Quindi è logico iniziare ad avere una visibilità sociale». La polemica è stata subito servita sul piatto ancora festivo, con una prima risposta della Chiesa Cattolica di Spagna già tre giorni prima dell’avvio ufficiale della campagna: «Per i credenti la fede nell’esistenza di Dio non è motivo di preoccupazione, né un ostacolo a godere onestamente della vita, ma è una solida base per vivere la vita con un atteggiamento di solidarietà, di pace e con il senso della trascendenza»: è quanto scritto in un comunicato diffuso venerdì della scorsa settimana dall’arcivescovado di Barcellona. In realtà, questa pubblicità sembra studiata più che per arruolare file di nuovi adepti, più per suscitare reazioni, innescare battibecchi e scatenare i media nelle interminabile ”tertulias”, i soporiferi talkshow televisivi delle mattine spagnole. Ma il fatto è un sintomo della rotta superlaica percorsa dal governo di Madrid. Infatti, dal 2004, con l’avvento del socialista Zapatero, il Paese ha virato bruscamente verso un laicismo di Stato ferreo che non fa sconti alla Chiesa. Il premier ha sempre scelto di non dialogare con le istituzioni ecclesiastiche sui temi che coinvolgono fede ed etica, approvando rapidamente i matrimoni gay, il divorzio express e l’eliminazione dei crocifissi da scuole e uffici pubblici.