Financial Times, 5 gennaio 2009, 5 gennaio 2009
Sono le compagnie più grandi – contrariamente a quanto si pensa di solito – le più colpite dalla stretta creditizia
Sono le compagnie più grandi – contrariamente a quanto si pensa di solito – le più colpite dalla stretta creditizia. Le analisi condotte dalla Banca centrale europea, dalla Federal Reserve e dall’Ifo tedesco mostrano tutte che le banche hanno ristretto i loro rubinetti nel credito per la maggior parte delle aziende più grandi. Le possibili ragioni di questo cambio di atteggiamento includono il fatto che le ditte più piccole hanno spesso un rapporto migliore con il proprio l’istituto di credito e l’intenzione delle banche di fare più piccoli prestiti alle aziende locali piuttosto che grosse operazioni di credito per le multinazionali. Le banche della zona euro hanno reso più complesso l’accesso al credito per il 68% delle grandi aziende, ma solo per il 56% di quelli piccole e medie. Allo stesso modo, l’ultima analisi della Fed mostra che il 95% delle grosse imprese americane ha incontrato più difficoltà del consueto nell’accedere al credito, contro il 90% di quelle medie e piccole. In Germania l’analisi dell’Ifo sulla quota di compagnie che hanno trovato più difficile ottenere denaro è del 48% per le grandi aziende, del 36% per quelle medie, del 35% per le piccole.