Giusepe Caporale, la Repubblica 5/1/2009, pagina 14, 5 gennaio 2009
Per lo Stato, Denis Occhi è innocente: non ha ucciso la sua ex moglie. Lui, invece, nonostante l´assoluzione definitiva, continua a professarsi colpevole
Per lo Stato, Denis Occhi è innocente: non ha ucciso la sua ex moglie. Lui, invece, nonostante l´assoluzione definitiva, continua a professarsi colpevole. L´ultima confessione appena tre giorni fa. Eppure, i giudici della Corte d´Appello di Bologna hanno stabilito - con una sentenza del febbraio scorso passata in giudicato - che non fu il giovane operaio a massacrare Giada Anteghini (27 anni), ritrovata in un letto di sangue la mattina del 25 novembre del 2004, cancellando così la precedente condanna a 20 anni, ottenuta in primo grado. La Corte d´Appello ha stabilito per Denis l´innocenza definitiva per mancanza di indizi. Le tre confessioni - dallo stesso sempre successivamente smentite - non sono state ritenute attendibili, anche a causa dei suoi problemi psichici. Scarso, poi, il quadro indiziario, quasi del tutto assenti le prove. Mai trovata l´arma usata per uccidere (forse un´accetta o un martello tagliente). Non solo, i Ris sul luogo del delitto non rilevarono sue impronte. Aveva anche un alibi, confermato da un amico. Di valido, c´era solo il movente, la gelosia. Ma non è bastato. La vicenda, quindi, sembrava definitivamente chiusa, ma ecco l´ultimo colpo di scena. Denis, venerdì mattina, si è presentato alla questura di Ferrara e ha chiesto di poter rilasciare dichiarazioni spontanee per «liberarsi di un peso». Secondo il legale d´ufficio, Giovanni Montalto, che lo ha assistito durante l´ultima deposizione, si è trattato di «una crisi di coscienza». Invece, per chi conosce il suo caso da vicino, si è trattato semplicemente della sua quarta confessione, come conferma l´avvocato Pietro Gabriele, che lo ha difeso davanti alla Corte d´Appello di Bologna. «Ha confessato di nuovo? Non mi sorprende - risponde - non lo sento da qualche mese, ma immagino le difficoltà umane e personali che sta vivendo. un ragazzo difficile, con dei problemi. La confessione per lui è quasi un modo per attirare l´attenzione. Denis è innocente, come è stato dimostrato ampiamente al processo davanti ad una giuria scrupolosa». Lui, Occhi, davanti alle telecamere del Tg5 ieri ha negato tutto: «Non sono andato a confessare proprio niente. Io le volevo bene». La sua deposizione, in ogni caso, sarà ora acquisita dalla Procura di Ferrara. Resta il fatto che la sentenza che ha scagionato Denis Occhi è definitiva. Inappellabile. Non potrà più essere processato per questo delitto, per il principio del "ne bis in idem" (non due volte per la medesima cosa), affermazione fondamentale del Diritto. Infatti, nel nostro sistema giudiziario la revisione di un processo prevista dal codice di procedura penale, è possibile solo qualora la persona «condannata» (e non assolta) presenti nuove prove per tentare di ottenere un eventuale proscioglimento dal reato per cui è stata punita. Non il contrario. Giusepe Caporale