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 2009  gennaio 02 Venerdì calendario

Corriere della Sera, venerdì 2 gennaio 2008 «Wall Street Warriors» scompare dai teleschermi americani

Corriere della Sera, venerdì 2 gennaio 2008 «Wall Street Warriors» scompare dai teleschermi americani. La «soap opera» a base di ricchi e spietati finanzieri di New York, giunta al terzo anno di programmazione, veniva trasmessa da un canale tv che ha appena chiuso i battenti. E nessuno si è fatto avanti per i diritti del «serial». Negli Usa la crisi non solo ha cancellato dall’immaginario collettivo Wall Street come luogo magico della conquista del benessere (la paglia non si trasforma più in oro, anzi ora i registi dovranno raccontare il prodigio inverso), ma sta cambiando i gusti di un pubblico affascinato dalla ricchezza, che era avido di avventure di gente che sprofonda nel lusso. La rete ABC ha cancellato la produzione di nuovi episodi di «Dirty Sexy Money», una storia di newyorkesi ricchi e senza scrupoli, per il calo degli ascolti, mentre gli spettatori di «Lipstik Jungle», il «serial» della NBC che racconta le vicende di tre donne in carriera, a novembre sono dimezzati. E in un Paese di 300 milioni di abitanti, il primo episodio di «First Class all the Way», un programma sulle vacanze dei super-ricchi, è stato visto da appena 319 mila spettatori. Forse è solo il momentaneo risentimento verso un mondo della finanza che ha tradito i risparmiatori. O forse comincia a cambiare l’atteggiamento nei confronti della ricchezza: con una crisi che sarà lunga e profonda, per molti l’«american dream» della conquista del benessere sta svanendo anche dalla dimensione del sogno. Comunque sia, questa crisi finanziaria che infrange le speranze degli «ultimi», sta cambiando profondamente anche lo stile di vita dei «primi». Anche se sei pieno di soldi non è elegante andare al club, ormai affollato di banchieri licenziati, con la moglie che mostra la borsa da 8000 dollari appena acquistata da Hermes. Invece è diventato «trendy» perfino negli Hamptons, la Versilia di Long Island, fare la spesa al supermercato usando i «coupon»: i vecchi buoni- sconto. Del resto sono moltissimi, ormai, i ricchi a loro modo in difficoltà: hanno comprato «penthouse» in cima ai grattacieli, ville sull’oceano, case ai Caraibi e ora con ricchezza finanziaria e «bonus» di fine anno spariti - faticano a pagare i loro mutui. Una manna per i consulenti finanziari che insegnano loro come rimettere a posto il bilancio senza dare nell’occhio. Bisogna ridurre il tenore di vita senza rinunciare agli «status symbol ». Se hai la Bentley o quadri di valore in casa, meglio non venderli: si spargerebbe subito la voce che sei in difficoltà. Meglio vendere i gioielli della moglie: li usa due volte l’anno, non se ne accorge nessuno. Il «New York Times» racconta che tutte le sedi di Circa, il re della compravendita di gioielli, sono affollatissime. C’è la moglie del manager defenestrato che vende i suoi «solitari» e il banchiere che rinuncia alla collezione di orologi «Patek Philippe» per aiutare il figlio che ha perso il lavoro a Wall Street. La fotografia di un mondo che in pochi mesi è passato dalla finanza col turbocompressore a un’economia da banco dei pegni. Massimo Gaggi