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 2009  gennaio 02 Venerdì calendario

Dal 31 ottobre la Sardegna è la prima Regione al mondo ad aver definitivamente abbandonato il segnale televisivo analogico (il modo in cui i canali entrano in casa da quando è nata la tv) per passare al digitale terrestre

Dal 31 ottobre la Sardegna è la prima Regione al mondo ad aver definitivamente abbandonato il segnale televisivo analogico (il modo in cui i canali entrano in casa da quando è nata la tv) per passare al digitale terrestre. Inghilterra, Francia e Spagna stanno sperimentando in piccole comunità, in Sardegna la tv analogica si è invece spenta per 650mila famiglie. La rivoluzione toccherà presto tutta l’Italia: entro metà novembre passeranno al digitale terrestre Val d’Aosta e Piemonte, nel secondo semestre del 2009 toccherà a Lazio e Campania, nel 2012 saranno coinvolte Calabria e Sicilia. Lo switch off, lo spegnimento del segnale analogico e il passaggio all’era digitale, è previsto da una normativa europea e dovrà avvenire in tutti i Paesi dell’Unione entro il 12 dicembre 2012. Perché si cambia? Innanzitutto perché la nuova tecnologia è più efficiente. Grazie alla tv digitale terrestre migliora la qualità del suono e dell’immagine e si possono vedere più programmi perché sulla stessa frequenza viaggiano fino a cinque canali. I sardi, ad esempio, sono passati da un’offerta televisiva analogica di 26 canali (10 nazionali e 16 locali) a una nuova offerta digitale gratuita di 59 canali (29 nazionali e 30 locali). Il passaggio alla nuova tecnologia permette la moltiplicazione dei canali a disposizione delle singole emittenti. Rai e Mediaset, per diffondere più velocemente il digitale terrestre attraverso un marchio comune, si sono messi assieme creando la società Tivù (continuano a farsi concorrenza sugli ascolti). Inoltre, siccome si liberano nuove frequenze, si crea la possibilità per l’ingresso di nuovi operatori nel mercato. La tv digitale, poi, è interattiva: offre al telespettatore la possibilità di costruirsi un palinsesto personale (attraverso la programmazione on demand), di scegliersi il punto di vista dal quale guardare un evento (attraverso la multiregia), e di scoprire quali programmi sono in onda (attraverso l’epg, Electronic Program Guide). Per ricevere il segnale digitale bisogna collegare il decoder al televisore. Per comprarlo, il governo dà alle famiglie con reddito annuo inferiore ai 15mila euro e in regola con il pagamento del canone, un contributo di 50 euro. Da alcuni mesi esistono anche televisori con sintonizzatore digitale integrato che funzionano senza decoder: dall’aprile 2009, per legge, in Italia si potranno vendere solo quelli.