Annuario Panorama 2008, 2 gennaio 2009
Il 29 agosto 2008 il candidato repubblicano John McCain nomina Sarah Louise Heath Palin sua vice nella corsa alla Casa Bianca
Il 29 agosto 2008 il candidato repubblicano John McCain nomina Sarah Louise Heath Palin sua vice nella corsa alla Casa Bianca. Governatore dell’Alaska dal 2006, la Palin non ha nessun’altra esperienza di governo e ancor meno di politica internazionale. Classe 1964, nata in Idaho ma cresciuta fin da piccola in Alaska, in politica è diventata ”Barracuda” Palin: il Weekly Standard ha scritto che «le strade dell’Alaska sono cosparse dai cadaveri degli avversari che hanno provato a tagliarle la strada». Religiosissima, fermamente antiabortista (non ha rinunciato al quinto figlio, benché down), è contraria ai matrimoni gay, favorevole alla pena di morte e decisa sostenitrice del diritto alla difesa personale. Una delle sue passioni è sparare alle alci inseguendole in motoslitta. John McCain aveva affidato alla sua controversa condidatura la speranza di rastrellare voti nell’elettorato cattolico e identitario e in quello femminile deluso dalla sconfitta di Hillary Clinton (la Palin è la seconda donna candidata alla vice presidenza e la prima del Partito repubblicano). La sua avvenenza, la sua ambizione, contrapposte all’improbabilità di vederla vicepresidente di una superpotenza come l’America, hanno scatenato l’attenzione dei media: dal tiro al bersaglio per le sue spese, alle gag delle stand-up comedies per la sua tenuta da vamp. Proprio quello che ci voleva per trasformarla nella star repubblicana di queste elezioni, nella vera alternativa a Barack Obama. Il 3 settembre il suo discorso di accettazione della candidatura, seguito da 40 milioni di telespettatori, attira una folla di 60 mila persone, battendo ogni record nella storia delle campagne repubblicane. Maureen Dowd: «Sarah, da sola e a mani nude, ha messo fine all’era di Sex and the City, e come nuovo modello di americana sexy ne propone uno retrò - la fascinosa Pioniera, il pupo e una Bibbia». Nonostante la bruciante sconfitta alle elezioni di novembre, pare improbabile una sua uscita di scena. Già a fine ottobre aveva fatto capire di volersi candidare alle primarie repubblicane in vista del voto del 2012.