Annuario Panorama 2008, 2 gennaio 2009
Qualcuno ha mai sentito nominare Sully-Prudhomme, Echegararay y Eizaguirre, oppure Pontoppidan? Beh, sono tutti Nobel per la Letteratura
Qualcuno ha mai sentito nominare Sully-Prudhomme, Echegararay y Eizaguirre, oppure Pontoppidan? Beh, sono tutti Nobel per la Letteratura. A questa lista di sconosciuti, gli accademici di Stoccolma ne hanno aggiunto quest’anno un altro: J.M.G. Le Clézio, premiato col massimo riconoscimento possibile (ma è ancora così?) in quanto «autore della rottura, dell’avventura poetica e dell’estasi sensuale, esploratore di un’umanità al di là e al di sotto della civiltà dominante». Anche ammesso che sia vero, è comunque roba che risale agli anni Sessanta e ha a che fare con faccende del tutto dimenticate come il cosiddetto ”nouveau roman”. Il riconoscimento ha suscitato qualche irritazione e parecchie risate. Il più secco è stato Citati: «è uno scrittore mediocre». I commentatori sottolineano l’idiosincrasia dei professori svedesi per gli americani (mai sentiti nominare Salinger oppure Philip Roth?), il fatto che tra i francesi abbia preso il Nobel Roger Martin du Gard, ma non Proust, tra gli austriaci l’ostica Jelinek, ma non Musil e neanche Bernhard, tra i russi Bunin ma non Tolstoj. Quanto agli italiani, l’Accademia ci ha del tutto ignorato, a parte un francobollo emesso in onore del teatro di Dario Fo. Eppure ai fisici Yoichiro Nambu, Makoto Kobayashi e Toshihide Maskawa, che hanno avuto il riconoscimento per il loro lavoro sulla fisica delle particelle, sarebbe stato giusto affiancare il nostro Nicola Cabibbo. Roberto Petronzio, presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica: «Kobayashi e Maskawa hanno come unico merito la generalizzazione, peraltro semplice, di un’idea centrale la cui paternità è da attribuire al fisico italiano Nicola Cabibbo». Molto contestato anche il Nobel per la Pace assegnato al finlandese Ahtisaari, che non riuscì mai a mettere d’accordo serbi e albanesi. Tra gli altri riconoscimenti, ricordiamo il premio per l’Economia a Paul Krugman (ha sostenuto che il fallimento di Enron avrebbe avuto conseguenze più gravi dell’11 settembre) e quello per la Medicina a Montagnier e Barré Sinoussi (per le loro ricerche sull’Aids) e a Harald zur Hausen per le scoperte relative al tumore al seno.