Isabella Bufacchi, Il Sole-24 Ore 28/12/2008, pagina 3, 28 dicembre 2008
Il Sole-24 Ore, domenica 28 dicembre 2008 Il 2008 è stata un’annata orribile per i collocamenti di obbligazioni societarie e bancarie italiane e anche per i prestiti sindacati, due strumenti di raccolta che per volumi sono stati colpiti da una contrazione forte, rispettivamente del 24% e del 63% sull’anno precedente, e che hanno visto volare alle stelle i costi per i debitori: gli spread sono raddoppiati o triplicati per i migliori nomi corporate, quadruplicati o quintuplicati per gli emittenti bancari
Il Sole-24 Ore, domenica 28 dicembre 2008 Il 2008 è stata un’annata orribile per i collocamenti di obbligazioni societarie e bancarie italiane e anche per i prestiti sindacati, due strumenti di raccolta che per volumi sono stati colpiti da una contrazione forte, rispettivamente del 24% e del 63% sull’anno precedente, e che hanno visto volare alle stelle i costi per i debitori: gli spread sono raddoppiati o triplicati per i migliori nomi corporate, quadruplicati o quintuplicati per gli emittenti bancari. Il mercato però si consola guardando avanti: il 2008 non è replicabile, è stato eccezionalmente negativo e il 2009 dovrebbe registrare una ripresa sia pur moderata dei volumi dei collocamenti italiani. Il premio a rischio, tuttavia, molto elevato nel 2008 rispetto ai minimi storici del 2006 e del 2007, non si attenuerà facilmente: nel 2009 sarà compensato dal taglio dei tassi della Banca centrale europea. Il 2008 è stato scandito da violenti terremoti finanziari, per l’effetto domino partito dalla crisi "subprime" nell’estate 2007 che è divenuta crisi di fiducia, di pricing, dalla finanza strutturata alle cartolarizzazioni e poi a tutti i bond. Gli shock per il mercato sono culminati nella bancarotta di Lehman brothers il 15 settembre e nella conseguente chiusura - senza precedenti - del mercato interbancario: la crisi è degenerata su qualsiasi tipo di credito, soprattutto bancario, prosciugando liquidità, provocando credit crunch e recessione. L’avversione a rischio degli investitori ha raggiunto intanto vette inesplorate: gli spread su corporate bond e obbligazioni bancarie sono lievitati sopra l’Euribor, da 30 fino a 250 centesimi di punto percentuale per le banche e da 50 a 200 per le imprese primarie (in funzione di durate e rating). Il primario tuttavia non ha chiuso del tutto i battenti: le emissioni del debt capital market italiano, secondo Dealogic, sono calate nel 2008 a 69 miliardi contro i 91 del 2007 (-24%) e i 134 del 2006 (-51%). I prestiti sindati (finanziamenti delle banche accordati in pool) sono crollati a 28 miliardi nel 2008 contro 76 del 2007 (-63%). Il 2009 sarà migliore del 2008 per il mercato primario dei bond: Banca IMI, numero uno nella classifica 2008 Dealogic dei bookrunner che organizzano emissioni di bond per debitori italiani, fa notare che i recenti collocamenti di Eni e Finmeccanica sono andati bene, che l’interesse degli investitori è stato buono, e che quindi il mercato inizia ad avere una certa profondità. «Prevediamo che il 2009 sarà più tonico, con una prima parte dell’anno caratterizzata da un maggior numero di operazioni - è il pronostico di Andrea Mayr Co-Head Investment Banking di Banca IMI e del gruppo Intesa San Paolo -. Gli spread del 2008 si sono consolidati e non prevediamo variazioni nel premio a rischio l’anno prossimo ma in compenso i tagli dei tassi Bce manterranno il costo "all-in" su livelli ragionevoli». Per Mayr gli emittenti storici e regolari sono già pronti a cogliere «finestre di opportunità» in apertura d’anno: gli investitori riprenderanno la caccia al rendimento ma resteranno molto selettivi, studieranno la qualità e solidità dell’emittente, il track record e l’andamento dei settori di riferimento. «Il canale obbligazionario, presso investitori istituzionali ma anche retail, resta una fonte importante di provvista e aiuterà a diversificare le fonti di finanziamento», ha puntualizzato Mayr. Per Michele Cortese, head di global capital market per Italia e Grecia di Société Générale Corporate&Investment Banking, la frenata del 2008 si può spiegare anche in termini di riduzione delle operazioni straordinarie di M&A e per il deleverage (lo smantellamento della leva del debito), un trend che continuerà nel 2009. «L’anno prossimo gli emittenti di bond dovranno essere pronti a cogliere le opportunità al volo - ammonisce Cortese - e dovranno puntare ad anticipare la provvista anche in vista dei massicci rimborsi di bond in scadenza nel 2010 ed evitare il cosiddetto rischio di execution, quando l’emissione approvata dal Cda non riesce a uscire sul mercato». Isabella Bufacchi