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 2008  dicembre 30 Martedì calendario

Il Sole-24 Ore, martedì 30 dicembre 2008 Si è chiuso con un nulla di fatto il vertice a Mosca tra Russia e Ucraina sulla crisi del gas

Il Sole-24 Ore, martedì 30 dicembre 2008 Si è chiuso con un nulla di fatto il vertice a Mosca tra Russia e Ucraina sulla crisi del gas. Restano ancora due giorni di tempo per trovare una soluzione sul debito di Kiev verso Gazprom, mettersi d’accordo sulle forniture russe di metano nel 2009 e garantire la stabilità dell’export di gas verso l’Europa. Le trattative sono state affiancate dal premier, Vladimir Putin, che per più di un’ora ha discusso al telefono con il presidente ucraino, Viktor Yuschenko. «Per il momento l’affare non c’è», ha dichiarato Putin ai giornalisti. Se l’Ucraina non riuscirà a rimborsare il suo debito di oltre 2,2 miliardi di dollari, accumulato per il gas russo ricevuto nel 2008, Gazprom potrà chiudere il rubinetto il 1° gennaio. Il black-out metterebbe a rischio il transito di gas verso l’Europa, com’era già accaduto nel gennaio del 2006, quando l’Italia fu colpita in maniera particolarmente grave. Proprio per questo sono state accumulate riserve consistenti destinate a neutralizzare le eventuali interruzioni: l’Ucraina ha la possibilità tecnica di dirottare nel proprio sistema interno di gasdotti una parte consistente del metano che Gazprom invia in Europa. Ieri il presidente di Gazprom e vicepremier russo, Viktor Zubkov, ha convocato una riunione straordinaria del consiglio di amministrazione per discutere le nuove proposte, che comprendono il pagamento anticipato delle tariffe per il transito del gas su territorio ucraino verso l’Europa per il 2009, ma al prezzo attuale di 1,7 dollari per mille metri cubi di gas trasportati ogni 100 chilometri. La Russia insiste inoltre sull’abolizione dei prezzi "politici" di gas per le repubbliche ex sovietiche: nel 2009 mille metri cubi di metano per l’Ucraina potrebbero costare 418 dollari anziché i 179,5 dollari attuali. «Una soluzione sarà trovata», ha dichiarato il viceministro degli Esteri russo Andrej Denisov, e «sarà sempre una soluzione valida anche se sarà raggiunta 15 minuti prima di Capodanno». Malgrado le garanzie offerte ai consumatori europei - ieri Zubkov ha ribadito che la Russia rispetterà tutti i suoi obblighi - Mosca sta cercando di scaricare su Kiev la responsabilità di eventuali interruzioni delle forniture. «L’Unione europea doveva da tempo elaborare con l’Ucraina un meccanismo efficace per informare in anticipo di possibili problemi con il transito del gas», ha dichiarato il capo della diplomazia russa, Serghej Lavrov. Il braccio di ferro con l’Ucraina rischia di aggravare i problemi finanziari di Gazprom e dell’economia russa: il presidente, Dmitrij Medvedev, ha riconosciuto pubblicamente per la prima volta l’esistenza di acute divergenze al vertice del Cremlino riguardo alle vie di uscita dalla crisi. Vladimir Sapzhnikov