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 2008  dicembre 30 Martedì calendario

Partita per i Giochi di Pechino con l’obiettivo fissato in 30 medaglie, la rappresentativa azzurra ne ha messe in valigia 28 (nono posto nel medagliere): 8 ori, 10 argenti, 10 bronzi

Partita per i Giochi di Pechino con l’obiettivo fissato in 30 medaglie, la rappresentativa azzurra ne ha messe in valigia 28 (nono posto nel medagliere): 8 ori, 10 argenti, 10 bronzi. Tra gli otto olimpionici, quattro uomini e quattro donne, spicca l’impresa di Federica Pellegrini: favoritissima nei 400 stile libero di cui era primatista mondiale, concludeva la finale con un deludentissimo quinto posto. Passate poche ore, mentre già iniziavano le insinuazioni di chi individuava nella pubblicizzatissima love story col collega Luca Marin (strappato alla rivale francese Laure Manaudou) la causa del fallimento, si vendicava stabilendo in batteria il record mondiale dei 200 stile libero. La vittoria in finale la incoronava come la più grande nuotatrice italiana di tutti i tempi: neanche Novella Calligaris era riuscita a far suonare l’inno di Mameli durante le Olimpiadi. Se per la Pellegrini si trattava di una prima volta, Valentina Vezzali conquistava invece il terzo oro consecutivo: dopo aver eliminato in semifinale Margherita Granbassi (poi medaglia di bronzo ai danni di Giovanna Trillini), in finale s’imponeva contro la coreana Nam Hyun-Hee. Purtroppo il dream team azzurro, penalizzato forse dagli arbitri, doveva accontentarsi del bronzo nella gara a squadre. Gli altri due ori femminili venivano da Chiara Cainero nel tiro a volo e da Giulia Quintavalle nel judo. Tra gli uomini il primo oro arrivava dallo spadista Matteo Tagliariol, un successo che mancava agli azzurri dal 1960. Ancora più inatteso l’oro di Andrea Minguzzi nella lotta greco-romana, pronosticatissimi invece quelli di Alex Schwazer nella 50 km di marcia e del supermassimo Roberto Cammarelle, capace di trionfare nel pugilato con due spettacolari ko (in semifinale contro il britannico David Price e in finale contro il cinese Zhang Zhilei). Tra gli argenti, spiccavano quelli delle eterne Josefa Idem (sconfitta per appena 4 millesimi nel K1 500) ed Alessandra Sensini (in quello che i profani chiamano windsurf). Alla fine, i successi insperati non bastavano a compensare le delusioni: Andrew Howe, vicampione del mondo reduce da un infortunio correndo i 200 metri in coppa Europa, non riusciva neanche a qualificarsi per la finale del salto in lungo (tutti a dar la colpa alla madre allenatrice); Paolo Bettini, marcatissimo dagli spagnoli, abbandonava la caccia al bis olimpico dando via libera a Davide Rebellin, eterno secondo del ciclismo italiano che anche stavolta doveva accontentarsi dell’argento (battuto in volata dall’iberico Samuel Sánchez); Filippo Magnini, campione del mondo dei 100 stile libero, rimaneva fuori dalla finale travolto dalla rivoluzione dei costumi e da avversari diventati tutto a un tratto straordinariamente possenti; la nazionale di calcio era eliminata ai quarti di finale dal modesto Belgio nonostante a un certo punto si fosse trovata in vantaggio per 1 a 0 contro avversari ridotti in 10 per un’espulsione (2-3 il risultato finale); la nazionale femminile di pallavolo, giunta in Cina da campione d’Europa, doveva subito fare i conti con la tragedia di cui era vittima la fuoriclasse cubana Taismary Aguero (italiana per matrimonio), che per giorni cercava invano di ottenere dall’Avana il permesso di raggiungere il capezzale della madre. Alla fine le azzurre venivano eliminate ai quarti di finale dagli Stati Uniti; poco meglio andava ai colleghi della nazionale maschile, battuti 3 a 0 dalla Russia nella finale per il bronzo. Collezione di quarti posti per la nazionale di ginnasticaartistica: restavano ai piedi del podio Igor Cassina (oro ad Atene nella sbarra), Andrea Coppolino (avrebbe meritato il bronzo degli anelli ma doveva cedere il passo a due cinesi), le ragazze della ritmica (derubate da una giuria che faceva di tutto per favorire la squadra padrona di casa). Vanessa Ferrari, già campionessa mondiale del concorso generale, frenata dai problemi fisici doveva accontentarsi dell’11° posto.