Annuario Panorama 2008, 30 dicembre 2008
Poiché in Cina si crede che il numero otto porti fortuna (fa rima con la parola che significa ricchezza), alle 20
Poiché in Cina si crede che il numero otto porti fortuna (fa rima con la parola che significa ricchezza), alle 20.08 di venerdì 8 agosto 2008 inizia a Pechino la XXIX Olimpiade dell’era moderna. La città, che negli ultimi anni ha cambiato faccia per accogliere al meglio la più importante tra le manifestazioni sportive, vanta impianti strabilianti e almeno 200 nuovi hotel a 4 e 5 stelle. Per i giochi sono attesi circa 20 mila atleti, 25 mila giornalisti, un numero imprecisato di addetti ai lavori, centinaia di capi di Stato, oltre un milione di turisti. Per mascotte sono state scelte cinque bambole della fortuna nei cinque colori dei cerchi olimpici, associate ciascuna a un elemento: Beibei (blu), Jingjing (nero), Huanhuan (rosso), Yingying (giallo), Nini (verde). Le prime sillabe dei loro nomi lette di seguito formano la frase cinese che significa «Benvenuti a Pechino». Per garantire la sicurezza il Governo mette in campo 110 mila uomini tra esercito e reparti specializzati di polizia, 400 mila volontari nella sola capitale (più un altro milione nel resto del Paese), compiti speciali per «contribuire al mantenimento dell’ordine pubblico» sono affidati a 1900 dirigenti in pensione del Partito comunista. La cerimonia inaugurale, al National Stadium noto come ”Nido d’uccello”, è ideata dal regista Zhang Yimou: si tratta di un’autobiografia cinese tra dragoni e aquiloni, soldati meccanici con il passo dell’oca e lanterne rosse. Quattro ore di spettacolo, tutto si svolge senza contestazioni fuori programma o sgradite incursioni. I numeri sono impressionanti: 22.583 luci, 10 chilometri di fibre ottiche, 2.008 percussionisti, 19 mila fuochi artificiali, 15.153 costumi di uno sfarzo senza precedenti. Nonostante le polemiche e le manifestazioni dei mesi precedenti, nessuno parla di Tibet e diritti umani. Come portabandiera azzurro è scelto il canoista Antonio Rossi, preferito al nuotatore Massimiliano Rosolino. Nella prima settimana di gare spiccano le imprese del nuotatore Michael Phelps: gli americani sono talmente eccitati dalla sua sfida al record di 7 medaglie olimpiche stabilito nel 1972 da Mark Spitz (Giochi di Monaco) che la Nbc, broadcast olimpico, non bada a spese pur di convincere gli organizzatori a spostare le finali del nuoto al mattino cinese, corrispondente alla sera americana, e quindi al prime-time. Gare al Water Cube, la prima piscina eco-sostenibile del mondo, il primo oro arriva il 10 agosto, 400 misti con record del mondo. Seguono: la 4x100 sl (11 agosto, record mondiale), i 200 sl (12 agosto), i 200 farfalla e la 4x200 sl (13 agosto, pausa di soli 58 minuti, entrambi i successi col record del mondo). Vinti i 200 misti (15 agosto), i 100 farfalla valgono il record di Spitz: al termine di un’incredibile rimonta, Phelps precede di appena un centesimo il serbo Milorad Cavic, 50”58 contro 50”59. L’ottavo e storico oro arriva il 17 agosto con la 4x100 mista. La seconda settimana di gare vive delle imprese dello sprinter giamaicano Usain Bolt: il 16 agosto vince i 100 correndo in 9”69, nuovo record mondiale che potrebbe essere ancora più strabiliante senza un’evidente frenata nel finale (secondo uno studio biomeccanico è credibile una proiezione di 9”52). Il 20 agosto arriva la seconda medaglia d’oro, nei 200, con un nuovo record del mondo (19”30), il 22 agosto la staffetta 4x100 gli vale il terzo oro e il terzo record del mondo (37”10). Da segnalare nel basket il ritorno degli Stati Uniti, che portano in Cina un vero Dream Team forte di Kobe Bryant, LeBron James, Carmelo Anthony, Dwyane Wade. Gli americani si impongono senza grandi difficoltà (argento alla Spagna). Nel calcio l’Argentina di Leo Messi e Sergio Aguero conquista l’oro dopo aver eliminato in semifinale il Brasile di Pato e Ronaldinho (argento alla Nigeria). Il 24 agosto, giorno della sobria cerimonia di chiusura, i cinesi festeggiano uno storico primo posto nel medagliere con 51 ori, 21 argenti e 28 bronzi (per un totale di 100 medaglie), seguiti dagli Stati Uniti (36 ori, 38 argenti, 36 bronzi, 110 medaglie): i commentatori vedono in questo sorpasso la conferma di un declino della maggiore potenza occidentale e di un’alba della grande nazione d’Oriente.