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 2008  dicembre 30 Martedì calendario

Il precedente. Non ha portato a una guerra, ma quello che è accaduto qualche mese prima nei Balcani è stato visto subito da molti osservatori come un precedente pericoloso

Il precedente. Non ha portato a una guerra, ma quello che è accaduto qualche mese prima nei Balcani è stato visto subito da molti osservatori come un precedente pericoloso. Il 17 febbraio 2008 il Kosovo, fino a quel momento regione autonoma all’interno della Serbia, si dichiara unilateralmente indipendente. Il premier kosovaro Hashim Thaci afferma che «l’influenza di Belgrado sul Kosovo è definitivamente tramontata». La Serbia reagisce subito duramente, il suo presidente Boris Tadic: «Il Kosovo è uno stato fasullo e illegale, non lo riconosceremo mai». Intanto a Belgrado scoppiano disordini tra polizia e manifestanti serbi che tentano di assaltare l’ambasciata americana e distrugono un McDonald’s, per protestare contro l’appoggio dato a Pristina dall’amministrazione Usa. Gli Stati Uniti e quasi tutti gli stati europei si apprestano a riconoscere l’indipendenza del Kosovo. L’Ue invia una missione civile internazionale, chiamata Eulex, per mantenere la sicurezza e l’ordine pubblico. La Russia, che ha un problema simile con la Cecenia, protesta per la proclamazione unilaterale e chiede un intervento deciso dell’Onu. Putin minaccia, come reazione, di spingere presto gli osseti e gli abkhazi a staccarsi dalla Georgia, minaccia che per l’appunto verrà attuata ad agosto, attraverso una vera e propria guerra.