Annuario Panorama 2008, 30 dicembre 2008
Sindaci contro prostitute All’inizio di agosto, con un decreto attuativo, il ministro dell’Interno Roberto Maroni assegna nuovi compiti e poteri ai sindaci con l’obiettivo di avere città più sicure
Sindaci contro prostitute All’inizio di agosto, con un decreto attuativo, il ministro dell’Interno Roberto Maroni assegna nuovi compiti e poteri ai sindaci con l’obiettivo di avere città più sicure. Il sindaco, secondo il provvedimento, «interviene per prevenire e contrastare le situazioni urbane di degrado che favoriscono l’insorgere di fenomeni criminosi, quali lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, l’accattonaggio con impiego di minori e disabili e i fenomeni di violenza legati anche all’abuso di alcool». In settembre il Consiglio dei ministri approva il ddl del ministro Mara Carfagna in cui si proibisce la prostituzione per strada, che diventa reato sia per le operatrici del sesso sia per i clienti: si rischieranno da 5 a 15 giorni di carcere, da 200 a 3 mila euro di multa. Il provvedimento prevede poi da 6 a 12 anni di carcere e una multa da 15 mila a 150 mila euro per chi recluta, sfrutta o induce alla prostituzione i minori. Molte polemiche da parte delle associazioni che operano nel settore. Il provvedimento comunque non è ancora in vigore: prima deve essere approvato dalle Camere. Secondo stime del gruppo Abele, le donne che esercitano la prostituzione oggi in Italia sono 70 mila. Oltre la metà immigrate (nazionalità prevalenti: russa, romena, albanese, nigeriana), il 20 per cento minorenni. Il 70 per cento lavora per strada, mentre italiane e cinesi (in aumento) preferiscono gli appartamenti.