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 2008  dicembre 30 Martedì calendario

Gli scenari. Leggi fondamentali come l’equibrio tra domanda e offerta e altre variabili di mercato hanno concorso in diversa misura alla corsa del prezzo del petrolio

Gli scenari. Leggi fondamentali come l’equibrio tra domanda e offerta e altre variabili di mercato hanno concorso in diversa misura alla corsa del prezzo del petrolio. Le scuole di pensiero sono due: secondo la prima un rialzo dei prezzi di queste dimensioni è imputabile in gran parte alla speculazione, cioè siccome c’è gente che scommette sul prezzo del petrolio tra un anno o tra dieci, ci sono altri che ne approfittano per farsi pagare subito quelle somme. L’altra scuola di pensiero dice: di petrolio ce n’è sempre meno mentre la domanda è cresciuta, quindi il prezzo sale. C’è però un punto: i barili di carta sono pari a dieci volte i barili di petrolio reali, il che significa che i 9/10 di questi contratti non potranno essere rispettati. C’è poi un’altra considerazione che mette tutti d’accordo: la debolezza del dollaro. La discesa della moneta con cui viene pagato il greggio spiega, da sola, almeno un terzo dei 60 dollari di aumento che il barile ha subito dal 2003 al 2007. E se a dicembre, a causa della flessione della domanda conseguenza dell’indebitamento generale, il prezzo del greggio è sceso sotto i 40 dollari, è difficile immaginare a lungo termine un barile sotto la forchetta dei 60/80 dollari (parole di Riccardo Garrone, presidente dell’Erg). I costi di produzione crescono, il petrolio che in futuro dovremo cercare sotto l’Artico o in fondo all’oceano sarà più caro, la domanda di energia di Cina e India certamente non diminuirà.