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 2008  dicembre 30 Martedì calendario

Africa, Pechino esporta contadini. La Cina, che ha inviato nel frattempo anche navi contro la pirateria nel golfo di Aden, manderà nel prossimo futuro sempre più manodopera agricola nei paesi africani in via di sviluppo

Africa, Pechino esporta contadini. La Cina, che ha inviato nel frattempo anche navi contro la pirateria nel golfo di Aden, manderà nel prossimo futuro sempre più manodopera agricola nei paesi africani in via di sviluppo. "In Cina siamo troppi e abbiamo troppo poca terra coltivabile", ha chiosato il presidente della camera di commercio sino-africana, Liu Jianjun. A queste cause strutturali si aggiunge anche quella congiunturale della crisi delle fabbriche che producono per l’esportazione, che in Cina ha lasciato molti senza lavoro. Nel paese d’arrivo il rapporto si inverte: "C’è un sacco di terra e i contadini sono pochi, in Africa", ha detto ancora Liu Jianjun, che ha sottolineato il valore anche umanitario dell’intrapresa portando ad esempio la Costa d’Avorio, "dove mancano 400mila tonnellate di cibo l’anno e i contadini indigeni da soli non ce la fanno a nutrire la popolazione". Gli immigrati cinesi, che vivono in propri villaggi, accettano salari bassi e con il lavoro dipendente riescono ad accumulare capitali tali da avviare attività in proprio, hanno provocato anche reazioni di intolleranza da parte dei lavoratori africani preoccupati della concorrenza e del dinamismo imprenditoriale dei nuovi arrivati. Così in Algeria, dove i cinesi censiti nel 2007 erano 19mila, e nella Guinea equatoriale. Di fronte alla ricchezza prodotta anche a vantaggio degli africani, tuttavia, anche le diffidenze si stemperano, benchè Liu lambisca pericolosamente il politicamente scorretto dichiarando che "i contadini africani sono un po’ pigri, preferiscono raccogliere la frutta dall’albero piuttosto che coltivarla".