Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2008  dicembre 30 Martedì calendario

Il 18 maggio l’Inter vince a Parma il suo sedicesimo scudetto, il terzo consecutivo, il secondo sul campo dopo quello a tavolino del 2006 causa Calciopoli

Il 18 maggio l’Inter vince a Parma il suo sedicesimo scudetto, il terzo consecutivo, il secondo sul campo dopo quello a tavolino del 2006 causa Calciopoli. A lungo dominatori del campionato (il 16 febbraio il distacco dalla Roma ammontava a 11 punti), gli uomini di Roberto Mancini sono costretti a un finale al cardiopalma: in vantaggio 85 a 84 sui rivali, in campo al Tardini contro una squadra che si deve ancora salvare, per ben 72 minuti i nerazzurri subiscono il sorpasso dei giallorossi, in vantaggio a Catania con un gol di Mirko Vucinic (ore 15.09). I campioni d’Italia vengono trascinati al titolo da Zlatan Ibrahimovic, rientrato per l’occasione (ancora pochi giorni prima del match decisivo il suo recupero pareva impossibile): alle 16.21 il gol dello svedese, in campo da soli 10 minuti, sancisce il controsorpasso, alle 16.39 il raddoppio. Finite le partite, la Roma (raggiunta sul pari dal Catania) non ci sta, si torna a parlare degli aiutini di cui la squadra di Moratti avrebbe goduto nel corso della stagione. I romanisti si consolano con il secondo successo consecutivo in coppa Italia (2-1 contro la stessa Inter, finale unica giocata a Roma il 24 maggio 2008). La Juventus (trascinata da Alessandro Del Piero, per la prima volta nella sua lunga carriera capocannoniere del campionato) e la Fiorentina accedono ai preliminari di Champions League. Proprio la eliminazione dal più importante torneo continentale (vinto dal Manchester United, ai rigori in una finale tutta inglese col Chelsea), costa la panchina a Mancini, che dopo aver perso la sfida col Liverpool annuncia la ferma intenzione di andarsene a fine stagione. Sebbene nelle settimane successive Mancini faccia marcia indietro, Moratti non gradisce lo sbandamento causato dalle sue dichiarazioni nella squadra, a un passo dal perdere un titolo già vinto, e decide di sostituirlo con José Mourinho. Il tecnico portoghese dà spettacolo fin dalla prima conferenza stampa, in cui risponde ai giornalisti in un ottimo italiano e pronuncia una battuta destinata a rimanere nella storia («non sono mica un pirla»). Il 24 agosto a Milano vince ai rigori contro la Roma la Supercoppa, suo primo trofeo italiano (Francesco Totti, al rientro dal più grave infortunio della sua carriera, fallisce il rigore che avrebbe consegnato la coppa ai giallorossi).