Annuario Panorama 2008, 30 dicembre 2008
Artista dai mille volti. Toni Servillo ha vissuto il suo momento d’oro a 49 anni: i David a La ragazza del lago, il successo di Gomorra, dove interpreta un imprenditore dell’ecomafia, e del Divo di Paolo Sorrentino, in cui fa Andreotti, l’hanno fatto conoscere al grande pubblico
Artista dai mille volti. Toni Servillo ha vissuto il suo momento d’oro a 49 anni: i David a La ragazza del lago, il successo di Gomorra, dove interpreta un imprenditore dell’ecomafia, e del Divo di Paolo Sorrentino, in cui fa Andreotti, l’hanno fatto conoscere al grande pubblico. Ha scritto Maurizio Porro: «Quel pubblico che non sa nulla della lunga carriera di Toni teatrale, del suo potente Molière, del suo sintetico magico Marivaux, del sommo malinconico Eduardo di Sabato, domenica e lunedì, della perfetta Trilogia goldoniana, coprodotta col Piccolo Teatro, che ora porterà in tutto il mondo, dei progetti cecoviani eccetera, quel pubblico ha ora scoperto in quel volto dall’occhiata mobile e dal certo ironico sorriso, un attore di profonde comunicazione e misura, capace di unire la verità reale all’affondo psicologico (Le conseguenze dell’amore, con l’ossimoro della napoletanità svizzera), con la discrezione del comunicatore di razza che ha inciso anche Gli indifferenti di Moravia». Napoletano, famiglia borghese con due figli d’arte in casa (il fratello Peppe è il cantante della Piccola Orchestra Avion Travel) Servillo si definisce un «efferato dilettante». Ha cominciato nelle cantine dell’avanguardia e in vent’anni è arrivato a riempire i teatri di tutta Italia grazie al passaparola. «Perché qualsiasi cosa Servillo porti in scena», ha scritto Curzio Maltese, «un’opera lirica o Eduardo, un Molière o uno sconosciuto, il pubblico è sicuro di partecipare a una festa».