Annuario Panorama 2008, 30 dicembre 2008
Il primo marzo si conclude il Festival di Sanremo, condotto da Pippo Baudo (con Bianca Guaccero e Andrea Osvart) e vinto da Giò Di Tonno e Lola Ponce con Colpo di fulmine (nella sezione Giovani si è imposto il duo veronese Sonohra con L’amore)
Il primo marzo si conclude il Festival di Sanremo, condotto da Pippo Baudo (con Bianca Guaccero e Andrea Osvart) e vinto da Giò Di Tonno e Lola Ponce con Colpo di fulmine (nella sezione Giovani si è imposto il duo veronese Sonohra con L’amore). L’hanno visto soltanto otto milioni di italiani (32-33 per cento di share in prima serata per cinque giorni consecutivi): da quando c’è l’Auditel, l’ascolto più basso di tutti i tempi. Prima di questa edizione, il record negativo spettava al criticatissimo Festival di Panariello, 37,33 per cento di share nel 2006. Baudo nel 2007 aveva riportato quella percentuale al 46,37. Tra le cause del flop, a giudizio di molti, c’è innanzitutto la questione della lunghezza: cinque serate forse sono troppe. Ma il Festival ha la struttura che ha per via della convenzione tra la Rai e la città di Sanremo. E poi nei primi due giorni, se la serata si fosse conclusa alle 23 invece che arrivare fino alle due di notte, gli spettatori medi sarebbero stati 8,6 milioni invece di 6. Secondo Mario Luzzatto Fegiz «Sanremo non si è adeguata alla penuria di tempo, alla fretta della gente [...] Non esiste Sanremo in sintesi. Chi è interessato alle canzoni (e sono i più) se ne frega del contorno, dei balletti, delle vallette e degli attori con film in promozione. Non è corretto costringere chi è interessato alle canzoni a tirare l’una di notte per vedersi tutti gli artisti in gara». Proprio Fegiz è stato l’artefice del record di ascolti della seconda, quando ha accusato Toto Cutugno di aver stonato in più punti. Il cantante gli ha risposto: «Sono anni che dici sempre le stesse stronzate. Quando la smetti?». Ne è nata una lite e il giorno dopo Baudo, sempre più convinto che il flop del festival dipenda dall’involgarimento dell’offerta televisiva e, di conseguenza, del Paese, in conferenza stampa ha urlato: «Se io e Chiambretti ci sputassimo addosso, gli ascolti crescerebbero, ma così il pubblico noi lo imbarbariamo, lo fottiamo e abbiamo un’Italia di merda». Pippo si ritrovò poi con lo stesso problema (quale tv, quale pubblico) alla fine dell’anno, quando messo di sabato sera venne umiliato dalla concorrenza (C’è posta per te su Canale 5 ebbe ascolti tripli rispetto a Serata d’onore). Altro evento memorabile del Sanremo 2008, la squalifica di Loredana Bertè. Musica e parole, la canzone che aveva portato al Festival, non era inedita (stessa musica e quasi lo stesso testo de L’ultimo segreto, un brano dell’88). La Rai prima la escluse, poi la riammise fuori gara. Però Baudo salvò il duetto con Ivana Spagna e la performance nella finale del sabato.