la Repubblica 30/12/2008, 30 dicembre 2008
ROMA - boom nelle richieste di cassa integrazione. Nei primi undici mesi dell´anno l´aumento è stato del 59 per cento
ROMA - boom nelle richieste di cassa integrazione. Nei primi undici mesi dell´anno l´aumento è stato del 59 per cento. I dati sono emersi nella riunione dell´Unità per la tutela dell´occupazione che si è riunita ieri sotto la presidenza del sottosegretario al Lavoro, Viespoli. Dati «eloquenti», precisa il ministero, che però rassicura: «Le risorse disponibili sono tali da garantire gli interventi necessari». L´Inps insomma ha i soldi per farvi fronte. «Sarà dunque possibile - prosegue la nota - riportare nell´ambito degli strumenti a regime tutte le situazioni di sofferenza occupazionale che ne hanno i requisiti e che, fino ad ora, hanno utilizzato misure in deroga». Il problema occupazione rischia però di aggravarsi. La fiducia delle imprese, calcolata dall´Isae, è crollata a dicembre ai minimi storici, mentre vengono confermate anche le difficoltà di accesso al credito. Una crisi, spiega l´Isae, che si estende a tutti i principali settori produttivi. Peggiorano anche le previsioni sull´andamento degli ordini, dei livelli di produzione e della liquidità, mentre gli imprenditori vedono nero anche per le esportazioni, visto che la crisi è mondiale. Un quadro che potrebbe far aumentare le richieste di cassa integrazione in deroga. Al momento, assicurano al ministero, c´è un fondo di 1,26 milioni, destinato ad aumentare. Ora l´Unità per l´occupazione sta completando il monitoraggio della spesa 2008 e studiando misure di tutela per chi è privo di sostegno al reddito. L´Unità è stata definita un´iniziativa «apprezzabile» da Susanna Camusso, segretario confederale Cgil. Quanto alla disponibilità delle risorse, «immaginiamo voglia dire - aggiunge Camusso - che la Cigo, la Cigs e la cassa integrazione in deroga saranno estese a tutte le aziende e i settori e a tutte le figure atipiche» di lavoro. Anche perché i dati forniti, aggiunge la sindacalista, «confermano che la fermata dell´industria continua e si aggrava. Ci auguriamo che il governo convochi il tavolo sulla crisi». (b. ar.)