Corriere della Sera 30/12/2008, 30 dicembre 2008
MILANO – A
poche ore dalla fine dell’anno borsistico è tempo di bilanci per i listini azionari. E anche per la Borsa italiana il 2008 che va in soffitta si profila come un anno amaro, se non il peggiore della sua storia, che ha visto bruciare oltre 352 miliardi di euro di capitalizzazione. Quasi un miliardo al giorno. Di fatto Piazza Affari ha dimezzato il suo valore. Attualmente la capitalizzazione di tutto il listino milanese ammonta a 378,8 miliardi mentre alla chiusura del 2007 ne valeva 731. In tutto il mondo solo le borse di Ghana, Tunisia e Ecuador si avviano a chiudere il 2008 in rialzo, mentre è l’Islanda ad essere precipitata all’ultimo posto nelle classifiche delle Borse mondiali. L’indice principale della Borsa di Reykjavik ha perso quasi il 95% del suo valore (il 97,2% se la valutazione è effettuata in dollari). L’Islanda precede nella classifica dei mercati più penalizzati l’indice Sofix della Borsa bulgara di Sofia, sceso del 79,7%, (-80,2% in dollari) e quello ucraino Pfts, in flessione del 77,5% (-83,2% in dollari). Il piazzamento nella «top ten» dei peggiori listini del 2008 vede in ogni caso presenti parecchie altre Borse dell’Est europeo (come quella di Bucarest, quella slovena e quella moscovita) a riprova del fatto che, ai confini della Vecchia Europa, la crisi economica globale fa più danni e paura che altrove.