Annuario Panorama 2008, 29 dicembre 2008
Dal 30 marzo 2008 l’aeroporto di Malpensa non è più un hub, cioè uno scalo dove si concentra lo smistamento della maggior parte dei voli di una o più compagnie
Dal 30 marzo 2008 l’aeroporto di Malpensa non è più un hub, cioè uno scalo dove si concentra lo smistamento della maggior parte dei voli di una o più compagnie. La data è quella in cui Alitalia ha abbandonato il presidio nello scalo lombardo, tornando a concentrarsi prevalentemente su Fiumicino. La dismissione del 66% dei voli su Malpensa e lo spostamento del 72% degli scali internazionali su Fiumicino era tra i provvedimenti adottati dal piano di salvataggio Alitalia del presidente Maurizio Prato nel tentativo di evitare il fallimento prima che si trovasse un compratore. Fino a quel momento Malpensa era, tra gli scali italiani il secondo per passeggeri, il primo relativamente a voli internazionali e scalo merci, perdendo però 200 milioni di euro l’anno. L’abbandono della compagnia di bandiera ha comportato la cancellazione di tutti i voli intercontinentali eccetto quelli diretti a New Yok, Tokyo e San Paolo (ne aveva 17 contro i 14 di Roma) e la riduzione a 51 delle destinazioni Alitalia rispetto alle 83 precedenti. Secondo il presidente di Sea, Giuseppe Bonomi, i voli Alitalia su Milano hanno registrato una diminuzione di passeggeri da 11,4 milioni a 4,1 e la sua società, che oltre a Malpensa ha anche Linate, ha intentato una causa civile nei confronti di Alitalia con richiesta di un risarcimento danni per 1,25 miliardi di euro. Per fare un hub ci vuole una compagnia che garantisca almeno 80 voli a lungo raggio e che faccia dell’aeroporto prescelto il suo perno. Su questo perno converranno poi tutti i voli a corto raggio con i viaggiatori destinati agli scali internazionali. Alitalia però non ha 80 aerei a lungo raggio, ma solo 23. Invece Klm-Air France tiene l’hub di Parigi con 170 voli, Lufthansa garantisce Francoforte con 134 aerei e British Airway occupa Londra con 130 apparecchi. Il futuro di Malpensa resta ancora strettamente connesso con quello di Alitalia. Se il partner straniero che affiancherà Cai sarà la tedesca Lufthansa, Malpensa potrebbe tornare ad essere lo snodo principale per i voli intercontinentali (soluzione appoggiata dai vertici istituzionali lombardi). Se dovesse invece rientrare Klm-Air France, anche se questa volta come socio di minoranza, l’abbandono di Alitalia sarà definitivo, visto che il suo obiettivo è concentrare l’attività su Roma. Secondo il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, la volontà dei francesi di far perno solo su Fiumicino viene da un «interesse strategico»: togliere concorrenza e «sviluppare i propri hub di Parigi e Amsterdam». Intanto però a novembre è nata Lufthansa Italia, una nuova compagnia aerea, filiale della compagnia di bandiera tedesca, che farà base nello scalo di Malpensa. Partirà con sei Airbus A139 su otto destinazioni europee. Le bande orarie di Lufhansa su Malpensa saliranno a quota 120 nella prossima estate (in quella scorsa erano 46). La mossa di Lufthansa su Malpensa, vista a breve termine, è un modo per difendersi nel caso Cai scegliesse Air France, ma ha come approdo naturale la trasformazione a medio termine di Malpensa nel quarto hub tedesco.