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 2008  dicembre 29 Lunedì calendario

Presidente venezuelano. Tra i più grandi sostenitori di Fidel Castro c’è Hugo Chávez, presidente del Venezuela, accreditato nel 2008 di un’appassionata relazione con Naomi Campbell

Presidente venezuelano. Tra i più grandi sostenitori di Fidel Castro c’è Hugo Chávez, presidente del Venezuela, accreditato nel 2008 di un’appassionata relazione con Naomi Campbell. In gennaio, alla top model che in veste di giornalista lo intervista per la rivista maschile GQ, parla del collega cubano come del «leader più elegante del mondo», con «quella sua uniforme impeccabile». E nel 2007 s’era visto proprio lui al fianco del líder máximo nelle prime foto dopo l’intervento. Venuto su a pane e Bolívar (il libertador delle Americhe dal colonialismo e dall’imperialismo), Chávez sogna l’integrazione dell’America latina e odia gli Stati Uniti. Ex militare nato a Sabaneta nel 1954, fallì un golpe nel 1992 contro il governo corrotto di Carlos Andres Perez (due anni in carcere). Nel 1998 fu eletto per la prima volta presidente e fondò allora la nuova «Costituzione bolivariana». Rieletto nel 2000 e nel 2006. A Castro fornì petrolio e soldi contro i quarant’anni di embargo americano (Castro rispose mandando più di 30.000 medici cubani nelle favelas venezuelane), abbracciò il leader iraniano Mahmud Ahmadinejad con cui ha firmato parecchi accordi economici («In qualsiasi circostanza saremo accanto alla nazione iraniana. La storia ha dimostrato che quanto più siamo uniti, tanto più possiamo resistere e combattere l’imperialismo», una sua dichiarazione). Noto anche per le sue stranezze: una volta, accogliendo un giornalista, gli indicò una poltrona vuota dicendo: «Qui è seduto Simon Bolívar, insomma il suo spirito. Lui mi ascolta e mi guida». Nel novembre 2007, all’annuale vertice iberoamericano di Santiago del Cile, fece innervosire il re spagnolo Juan Carlos: Chávez, in uno dei suoi inarrestabili monologhi, dopo aver attaccato Bush diede del fascista all’ex premier spagnolo Aznar. Zapatero intervenne difendendo il suo predecessore, ma il presidente venezuelano non lo fece finire e cominciò una giaculatoria sulla «libertà di espressione e di opinione». Il re perse la pazienza e gli urlò: «Por qué no te callas?», ma perché non stai zitto? In quell’occasione la popolarità del presunto Bolívar subì un calo.