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 2008  dicembre 29 Lunedì calendario

Obama: «Via entro 16 mesi» Il generale David Petraeus a settembre ha lasciato la guida delle truppe americane in Iraq per assumere la responsabilità di tutto il teatro medio-orientale (al suo posto è andato il vice Raymond Odierno)

Obama: «Via entro 16 mesi» Il generale David Petraeus a settembre ha lasciato la guida delle truppe americane in Iraq per assumere la responsabilità di tutto il teatro medio-orientale (al suo posto è andato il vice Raymond Odierno). C’era stato mandato da Bush a inizio 2007, insieme ad altri 30mila soldati, per sviluppare una nuova strategia contro la resistenza sunnita che stava traformando il passaggio dall’occupazione americana al recupero della sovranità irachena in una vera e propria guerra civile. La sua gestione, basata su piccole basi sul territorio per creare, questa volta, un buon rapporto con i locali, aveva portato in un anno a una diminuzione degli attacchi antiamericani e dei morti tra i civili del 60-70%. Nel suo secondo rapporto al Senato (aprile 2008) Petraeus aveva parlato di «progressi significativi» e di «seri colpi inflitti ad Al Qaeda», ma avvertito che la situazione restava «fragile» e «non omogenea». I sensibili successi raccolti, dovuti soprattutto al riavvicinamento con i sunniti e al recupero politico delle sue componenti più moderate, adesso sono passati nelle mani, meno bendisposte, del governo iracheno a maggioranza sciita. Intanto a Washington è scoppiata la polemica sul costo della guerra che l’hanno portata al minimo storico dei consensi: tremila miliardi di dollari (Bush, all’inizio, aveva affermato che sarebbero bastati 50). Cifre che vanno ad aggiungersi ai 4mila morti americani (29 mila i feriti) e almeno 150 mila iracheni. Barack Obama in campagna elettorale ha detto di voler «mettere fine responsabilmente alla guerra» entro 16 mesi. Ma pare improbabile che la situazione in Iraq, vista l’inesistenza di una reale alternativa, possa risolversi tanto in fretta.