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 2008  dicembre 27 Sabato calendario

FABIO POZZO

«Non abbiamo mai visto nulla di simile prima d’ora» dice Ryutaro Kono, economista di Bnp Paribas. «E’ un grande pasticcio».
I dati, del resto, parlano chiaro. Il Giappone assiste ad un crollo record della produzione industriale: dell’8,1% a novembre rispetto al mese precedente (-16,2% su base annua). Vale a dire il più grande calo mai registrato nel paese del Sol Levante da quando, nel 1953, le autorità hanno iniziato a pubblicare questi parametri macroeconomici. Secondo le stime del governo di Tokyo, l’immediato futuro non è roseo: la produzione, scesa per il secondo mese consecutivo (in ottobre si era registrato un -3,1% su settembre, -7,1% su base annua), subirà un ulteriore calo dell’8% nel mese di dicembre e del 2,1% in gennaio.
Il Giappone, dunque, si scopre in recessione. Più o meno come è toccato di recente anche alla Cina, che si accinge a varare un nuovo pacchetto di aiuti alle famiglie per sostenere consumi ed economia.
A trascinare verso il basso la produzione giapponese è la caduta verticale della domanda di veicoli (-20,4% a novembre, e per l’auto -20,3%, il peggior risultato dal 1967 secondo la Japan Automobile Manufacturers Association) e di componenti elettroniche, specie sul mercato americano. La crisi dei mercati mondiali, insomma. ha gelato l’export nipponico, principale motore dell’economia del Paese: le esportazioni a novembre hanno subito una contrazione-record del 26,7% sull’anno.
Un tonfo, quello della produzione, che era atteso, anche se non in queste proporzioni. Il governo aveva pronosticato una caduta del 6,4%, gli analisti del 6,7%. Sono anche altri, però, i dati che preoccupanoTokyo. In novembre il tasso di disoccupazione è aumentato dello 0,2%, a 3,9%: il numero dei senza lavoro è salito di 100 mila unità, a 2,56 milioni e gli analisti si aspettano che il tasso salga ancora, al 4%). Anche l’indice dei prezzi al consumo peggiora: ha registrato un aumento dell’1%, con conseguente calo delle vendite al dettaglio (-0,9%; -7,7% le auto, -7,2% i carburanti).
Un quadro che, alla luce dei piani di tagli annunciati da colossi come Toyota, Sony, Honda, Canon, fa tremare i polsi. Il ministro dell’Industria, Kaoru Yosano, avverte che non sarà facile per il paese uscire dalla recessione. «La società civile, le imprese e la politica - dice - devono tutte dare il massimo per evitare che l’economia scenda in picchiata». Il governo del premier Taro Aso ha varato una legge di bilancio da quasi mille miliardi di dollari per arginare lo tsunami, che sarà esaminata a gennaio dal Parlamento e che si aggiunge ai due piani straordinari di rilancio dell’economia pari al 2% del prodotto interno lordo.

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