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 2008  dicembre 24 Mercoledì calendario

Doppio stipendio, e tredicesima a parte, per i 280 dipendenti della Divella. Ieri sera, all´appuntamento per scambiarsi gli auguri di Natale nel nuovo biscottificio in quel di Rutigliano, a dieci chilometri da Bari, là dove c´è il quartier generale dei pastai meridionali, Francesco ed Enzo Divella annunciano la lieta novella

Doppio stipendio, e tredicesima a parte, per i 280 dipendenti della Divella. Ieri sera, all´appuntamento per scambiarsi gli auguri di Natale nel nuovo biscottificio in quel di Rutigliano, a dieci chilometri da Bari, là dove c´è il quartier generale dei pastai meridionali, Francesco ed Enzo Divella annunciano la lieta novella. Tutto merito della crisi. L´azienda, seconda produttrice del Belpaese dopo Barilla, guadagna la quota record di un milione e mezzo di quintali di pasta venduta: qualcosa come trecento milioni di pacchi di spaghetti & c. che invadono il mercato. Per la gioia e, insieme, la tristezza degli acquirenti. Questo perché, spiega Enzo Divella, che veste anche i panni di presidente dell´amministrazione provinciale per il centrosinistra, «è come se squillasse un campanello d´allarme: significa che la crisi esiste davvero e si fa sentire. Così proprio la pasta diventa il bene rifugio, chiamiamolo in questa maniera, degli italiani». Nonostante i forti aumenti (+30% negli ultimi dodici mesi), che tuttavia non possono competere rispetto ai rincari di altri cibi come pesce o carne. Insomma, la parola d´ordine è risparmiare: ma che almeno la pancia sia sazia. Il risultato? «A livello nazionale si compra il 3,5% di pasta in più. Non accadeva da quindici anni. I consumi erano fermi». Gli stabilimenti all´ombra della campagna barese poi, è come se fossero stati investiti da un ciclone inaspettato quanto bene augurante: «I macchinari tiravano fuori mille quintali di confezioni ogni giorno. Siamo saliti a seimila quintali». A questo punto, scatta il premio di produzione. «Si tratta di un successo a cui hanno collaborato tutti quelli che lavorano con noi» fa sapere Francesco Divella, che è anche deputato del Pdl, «ed è giusto ringraziarli, non soltanto a parole. Del resto glielo avevamo promesso tre anni fa, che se avessimo ottenuto questo risultato saremmo stati di manica larga». Gli industriali non badano a spese. Con Enzo, però, aggiunge: «Attenzione a non chiamarla quattordicesima. Non vorremmo che l´anno prossimo le cose non andassero per il verso giusto e noi fossimo comunque costretti ad aprire i cordoni della borsa». E´ pure la prima volta che, a quanto pare, destra e sinistra raggiungono un´intesa, ancorché all´interno dell´azienda di famiglia mandata avanti dai due cugini schierati lungo sponde politiche opposte. A novembre era perfino circolata la voce secondo cui il ministro Fitto avrebbe proposto volentieri a Francesco Divella di correre, nel 2010, per conquistare la presidenza della Regione Puglia e cercare di battere il governatore comunista Nichi Vendola. La risposta del diretto interessato non si era fatta attendere: «Non mi stancherò mai di ripeterlo. Il mio destino sarà quello di fare spaghetti per altri vent´anni. Anzi, no. Precisiamo: per altri quindici, giacché io ne ho già 64». Ma questa è un´altra storia. Lello Parise