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 2008  dicembre 21 Domenica calendario

la Repubblica, domenica 21 dicembre 2008 Parola d´ordine: off-grid, fuori rete. Si può vivere senza il contatore della luce, senza i tubi del metano

la Repubblica, domenica 21 dicembre 2008 Parola d´ordine: off-grid, fuori rete. Si può vivere senza il contatore della luce, senza i tubi del metano. Anche senza l´acqua e le fogne comunali. Senza bollette, insomma. Non è facile, ma si può. A volte, si deve. «A metà novembre, ai primi freddi, ci siamo detti: quest´anno non accendiamo. Niente termosifone. Facciamo come si faceva una volta: cerchiamo un po´ di legna in giro per fare il fuoco e, alla sera, scaldiamo le lenzuola con il ferro da stiro. Ma, adesso, ho tirato giù dalla soffitta il prete e la monaca. Se li ricorda? Il prete è l´armatura di legno per sollevare le lenzuola, la monaca è la pentola di coccio con dentro la brace del camino. Mette la monaca nel prete, li infila sotto le coperte e il letto è bello caldo. Certo, ci vuole la legna e, in campagna, è più facile». Il pensionato marchigiano che è tornato ai riti della sua infanzia non lo sa, ma la sua scelta disperata è, in realtà, un´opzione, per quanto involontaria, molto trendy: di tendenza, come si dice. Il fatto che la compia solo per maledetti problemi di portafoglio lo colloca ai livelli più bassi e meno consapevoli, ma pur sempre dentro un movimento che, negli ultimi anni, sta acquistando forza e consistenza: l´ebbrezza di vivere "unplugged", senza spina, come nei grandi ritorni rock alla chitarra acustica. Una scelta che, di norma, viene compiuta non per motivi economici (i soldi, anzi, ci vogliono, e non pochi), ma per motivi ideali. Di due tipi, che spesso si sovrappongono. Il primo è libertario: «Faccio tutto da me». Il secondo è ecologico: «Basta con i combustibili fossili». In Italia, è un fenomeno assolutamente marginale: poveri e poverissimi che le bollette, semplicemente, non se le possono permettere. E qualche rifugio di montagna, lontano da qualsiasi rete. Ma, nei paesi anglosassoni, dove le normative sull´autoproduzione di energia sono, tra l´altro, assai più lasche che in Italia, cominciano ad esserci i numeri. Negli Stati Uniti, si stima che le famiglie "fuori rete" siano ormai duecentomila e crescano a vista d´occhio. In Gran Bretagna, sono già circa quarantamila. Si può fare, allora? Sì, ma con due avvertenze. Uno, ci vuole spazio, spesso molto spazio. Se vivete in un monolocale in centro, non andrete lontano. Secondo, la scelta ideale, se non siete pronti a tagliare drasticamente il vostro standard di vita, costa: prima di cominciare a risparmiare sulle bollette, c´è un investimento iniziale impegnativo da fare. Da dove si parte? Anzitutto, da un po´ di conti. Quanta energia consumate e quanta ve ne serve davvero? In Inghilterra, la famiglia media consuma 4.500 kilowattora di elettricità l´anno e 18mila kwh di gas per cuocere e scaldarsi. Un buon isolamento di pavimenti e finestre può tagliare drasticamente il gas. Quanto all´elettricità, munitevi di un misuratore di energia, che vi aiuti a calcolare dove consumate e dove potete ridurre gli sprechi. Una volta reso più gestibile il fabbisogno, potete cominciare a studiare come soddisfarlo fuori rete. La cosa più facile è l´acqua calda. Con un metro quadro di pannello solare termico per componente della famiglia (strategicamente piazzato su un muro o un tetto esposto a sud) avrete tutta l´acqua calda che vi serve. D´estate. D´inverno, purtroppo, non basta. Avete bisogno di un serbatoio e di una stufa (a biomasse) che contribuisca a riscaldare l´acqua. Se di spazio ne avete ancora di più (meglio ancora se avete anche un pozzo) potete pensare a una pompa di calore: a farla breve, un tubo infilato per un centinaio di metri nel terreno che, d´inverno vi porta in casa aria calda da sottoterra e, d´estate, aria fresca. Ora che siete al caldo, volete anche la luce per leggere o vedere la televisione. In America, dove la legge lo consente, se avete un ruscello dietro casa, potete metterci una turbina e procurarvi energia idroelettrica. Se avete a disposizione una collinetta, potete metterci le pale eoliche. Considerate però che una microturbina a uso famiglia ha senso solo con una velocità media del vento di 4,5 metri al secondo (un po´ più di 15 chilometri l´ora), piuttosto rara in Italia. Altrimenti, non ne vale la pena. L´opzione più credibile sono i pannelli fotovoltaici. Un pannello di due metri quadri fornisce, in media, in Italia, fra i 1.600 e i tremila kwh l´anno. Per una famiglia di quattro persone ci vogliono almeno otto metri quadri di pannelli. A questo punto, dovete decidere: volete veramente essere fuori rete? In Italia, economicamente, non vi conviene: potete rivendere a buon prezzo alla rete l´elettricità che producete oltre il vostro fabbisogno. E, quando vi serve, potete riprendervela. Ma, se siete dei veri puristi, dovete affrontare il problema di immagazzinare l´energia, per quando il sole o il vento non ci sono. la maledizione delle rinnovabili. Il sistema più semplice per far fronte ai tempi bui è caricare normali batterie, come quelle dell´auto, per capirci. Ma vi possono conservare energia solo per il fabbisogno di un paio di giorni. Se avete molti soldi, potete entrare nel business dell´idrogeno. D´estate, il sole in eccesso viene usato per produrre idrogeno con l´elettrolisi dell´acqua. D´inverno, l´idrogeno conservato in un serbatoio viene utilizzato per alimentare una cella a combustibile. Per acqua e fogne, siamo ancora ai primi passi. In media, una persona usa 150 litri d´acqua al giorno. Per poter pensare di chiudere il rubinetto comunale, dovete scendere almeno a 80. Come? Scarico doppio nella toilette, lavatrice supertecnologica a massimo risparmio, riutilizzare l´acqua della doccia e della lavatrice per la toilette e per innaffiare il giardino. Sempre 80 litri al giorno, però, bisogna trovare. Qualcosa si può ricavare dalla pioggia, ma, perché sia potabile, bisogna trattarla. Infine, le fognature. Esistono efficienti toilette chimiche, il cui scarico si risolve in ottimo concime per il giardino. Ma è bene che il giardino sia piuttosto grande. Altrimenti, almeno qui, lasciate perdere. Maurizio Ricci