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 2008  dicembre 22 Lunedì calendario

la Repubblica, lunedì 22 dicembre 2008 La nuova guerra di Obama per ripescare l´economia americana dal bordo del precipizio nel quale l´Amministrazione Bush l´aveva lasciata scivolare, inizia dalle spiagge di Honolulu dove il presidente-eletto, in vacanza di lavoro, annuncia la creazione di una task-force con la missione di fare rinascere la vanishing middle class, l´evanescente classe media secondo l´unanime definizione degli economisti, conservatori come liberali

la Repubblica, lunedì 22 dicembre 2008 La nuova guerra di Obama per ripescare l´economia americana dal bordo del precipizio nel quale l´Amministrazione Bush l´aveva lasciata scivolare, inizia dalle spiagge di Honolulu dove il presidente-eletto, in vacanza di lavoro, annuncia la creazione di una task-force con la missione di fare rinascere la vanishing middle class, l´evanescente classe media secondo l´unanime definizione degli economisti, conservatori come liberali. A capo della "squadra d´assalto" reclutata per entrare in azione già il 20 gennaio, all´insediamento alla Casa Bianca, è il vicepresidente-eletto Joe Biden, il quale ieri ha descritto il suo compito così: «Scongiurare il totale naufragio» della corazzata America. Uno scenario apocalittico, scrive il New York Times, cui ha contribuito il presidente Bush responsabile, stando al quotidiano, della crisi dei mutui. Con una cassaforte tutta ancora da riempire e valutata in, nientemeno, mille miliardi di dollari - una cifra epocale per un´impresa altrettanto monumentale - la task force composta dei più brillanti cervelli dell´Economia affiancati dai ministri della Salute, dell´Istruzione e del Lavoro, si addestra in queste ore al salvataggio delle decine di milioni di working families, di famiglie lavoratrici, di operai e di impiegati accomunati dalla paga media di 17 dollari l´ora (fino a qualche anno fa, oggi svaporata), e che in vent´anni sono slittati al livello più basso della storia moderna. Si tratterà, nel manifesto di Biden, di «fare risorgere la middle class», di restituirle quel pacchetto di sicurezze - una casa, l´automobile, la scuola per i figli, le vacanze, un´assistenza sanitaria accettabile, una pensione onorevole, un doposcuola per i bambini, un´indennità di disoccupazione, meglio: un lavoro; in breve: uno standard di vita decente - che dal dopoguerra e fino agli Anni Ottanta, fino all´ascesa dei repubblicani di Reagan, aveva costituito le fondamenta del modesto sogno americano. Gli strumenti per un´impresa di queste proporzioni per ora sono abbozzati: esaurite «le tradizionali munizioni per far fronte alla crisi», come ha avvisato Obama ancora sei giorni fa quando il calo del tasso d´interesse allo 0,25% non ha scosso l´inerzia dei mercati, la task force si prepara ad affrontare un´emergenza inattesa: i tre milioni di posti di lavoro che rischiano di svaporare entro il prossimo anno. In quella cifra è riassunta l´accelerazione del meltdown economico. In novembre infatti Obama prometteva due milioni di nuovi impieghi. Oggi si limita a prospettare il salvataggio del doppio. «L´emorragia è infinitamente peggiore del previsto», Biden conferma la brutta notizia: «Perciò dobbiamo limitarci ad arginarla». Tamponata l´emergenza partiranno i grandi progetti: il rinnovamento delle infrastrutture nazionali, un nuovo piano energetico, lo sviluppo dell´istruzione, programmi di aggiornamento per i lavoratori. Nell´annunciare l´espansione del suo New Deal, rivisto e corretto e soprattutto finanziato da una somma iperbolica rispetto agli interventi di Roosevelt ai tempi della Grande Depressione, Obama si prepara a far compiere all´America un balzo indietro di 70 anni: a quel «contratto sociale» pattuito da FDR che aveva segnato l´intervento del governo nella vita quotidiana degli americani. E che gli stessi americani, da 30 anni in qua, avevano cercato di scrollarsi di dosso. Alix Van Buren