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 2008  dicembre 22 Lunedì calendario

I governi europei provano a tamponare l´emorragia di posti di lavoro mentre le aziende premono per tagli e risparmi

I governi europei provano a tamponare l´emorragia di posti di lavoro mentre le aziende premono per tagli e risparmi. Ridurre le ore lavorate è la soluzione di compromesso che mette d´accordo politici e imprese, soprattutto in Germania. Altre nazioni lavorano alla riduzione delle retribuzioni. In Germania, il governo autorizza le aziende a sforbiciare l´orario di lavoro per 18 mesi (il precedente limite era di 12). La deroga entrerà in vigore dal primo gennaio 2009. L´imprenditore che sceglie i 18 mesi non perde gli aiuti pubblici, organizzati in questo modo. Se lavora a orario ridotto, il dipendente riceve uno stipendio più leggero. Lo Stato però gli riconosce un bonus perché recuperi parte dei soldi. Bonus che copre dal 60 al 67% dello stipendio perso con il nuovo orario. In questo clima, la Daimler accorcia la settimana lavorativa dei 19 mila 200 dipendenti nell´impianto di Sendelfingen. In Inghilterra, i sindacati offrono riduzioni di salario (50 sterline la settimana) in cambio del mantenimento dei livelli di occupazione. Le trattative riguardano i 250.000 dipendenti di Corus (impresa siderurgica, braccio europeo dell´indiana Tata); mentre un accordo è ormai fatto con i 2.500 lavoratori della Jcb (attiva nelle costruzioni tra Inghilterra e Galles). A proposito di costruzioni, la Spagna gioca proprio questa carta. Edilizia e settore immobiliare, che rappresentano il 15% dell´intera economia, hanno regalato a Madrid tassi di crescita impressionanti, fino al 2007. Ora - pensa il governo Zapatero - possono trascinare il Paese fuori dalle secche. Per questo, il governo stanzia 11 miliardi con l´obiettivo di costruire, costruire, costruire. Otto di questi 11 miliardi aiuteranno i Comuni a realizzare o perfezionare case e infrastrutture. Ma l´imperativo è di fare presto: dovranno partire tra gennaio e aprile. La Spagna, dunque, non punta a tagliare orario o stipendi. Semmai a creare 200 mila nuovi posti grazie al mattone. Le imprese sperano che il meccanismo funzioni, dopo che il 2008 ha regalato un aumento del costo del lavoro del 6,1% (per i rinnovi dei contratti). Anche la Francia scommette sull´edilizia, che determina il 6,5% della ricchezza nazionale. Ma il pacchetto anti-crisi da 26 miliardi rianimerà, si immagina, anche il settore dell´auto che impiega 2,5 milioni di persone, in modo diretto o indiretto. E la riduzione dell´orario di lavoro? Non è in agenda. Il tema però è stato riscoperto da quando Martine Aubry è tornata alla guida del Partito Socialista Francese. Fui lei la madre della settimana di 35 ore.