Financial Times, 22 dicembre 2008, 22 dicembre 2008
Si fa sempre più teso il clima a Vladivostok. La città del profondo est russo sta protestando contro la decisione del governo che, per tutelare le case automobilistiche russe, ha alzato la tassa sui veicoli importati che provoca un rincaro del costo delle macchine estere del 50%
Si fa sempre più teso il clima a Vladivostok. La città del profondo est russo sta protestando contro la decisione del governo che, per tutelare le case automobilistiche russe, ha alzato la tassa sui veicoli importati che provoca un rincaro del costo delle macchine estere del 50%. Vladivostok, porto sul Pacifico, è il centro di smistamento delle vetture giapponesi nuove e usate che arrivano in Russia. AvtoVaz, il primo produttore di auto russo (il cui 25% è di Renault), ha avvertito che il mercato dell’auto l’anno prossimo si ridurrà di una quota compresa tra il 40 e il 50%. Il primo ministro Vladimir Putin è già corso in aiuto dell’industria locale, varando un pacchetto da 5 miliardi di dollari di cui 3 saranno usati per fare credito a basso costo per chi acquisterà macchie russe e 2 per salvare direttamente le aziende. Importare vetture mentre l’industria locale è a rischio sarebbe ”inammissibile” ha detto Putin. I critici dicono che il pacchetto servirà solo ad aiutare gli oligarchi, non la popolazione, che non compra auto russe ”perché sono pessime macchine” spiega Vladimir Ryzkhov, leader dell’opposizione. A Valdivostok la protesta contro il rialzo della tassa sulle macchine stranieri ha portato all’arresto di circa 200 dei 500 manifestanti.