Giusy, diva in aspettativa di Leonardo Iannacci, Libero, 20/12/2008, pag. 34, 20 dicembre 2008
GIUSY, DIVA IN ASPETTATIVA
Cinquecentottantamila copie dopo, Giusy fatica ancora a crederci. Un anno fa era dietro la cassa del supermercato Esselunga di Corbetta a battere scontrini e convincere massaie. Luogo dove risulta ancora tra le dipendenti in busta paga ma in una felicissima situazione di ”aspettativa da successo”. Il fenomeno musicale del 2008 racconta: «Prima avevo chiesto uno stop fino a novembre, poi ho pensato bene di sfruttare l’aspettativa fino in fondo e prolungarla fino al prossimo giugno. Con questi tempi di chiari di luna conviene... Non si sa mai. Sono sempre stata consapevole che il successo può rivelarsi effimero».
Dopo essere entrata nelle case di tutti gli italiani grazie al reality musicale X Factor, la previdente - anche troppo - Giusy ben difficilmente tornerà a suo posto dietro un bancone. Non ci crede nessuno. Per ora questa ragazza nata a Palermo ma milanese d’indole, si sfrega gli occhioni e conta le copie vendute dei primi due album: l’lp ”Non ti scordar mai di me” ha conquistato tre Dischi di Platino (equivalenti a 280.000 copie), mentre il successivo cd ”Gaetana” addirittura quattro (ha superato le 300.000 copie). Eppure questa ragazza non fa altro che ripetere che occorre tenere i piedi ben piantati in terra: «Ho avuto paura, molta paura dopo il grande risultato del primo disco che fosse tutto un fuoco di paglia. X Factor è stata un’esperienza incredibile ma la prova del nove l’ho superata alla fine dell’estate». Quando, dopo il primo grande botto, molti aspettavano al varco Giusy.
«Sono entrata in sala d’incisione, ho rifinito il cd Gaetana e ho lanciato Novembre». Brano griffato, come l’estivo ”Non ti scordar mai di me” da Tiziano Ferro e Roberto Casalino: «Questa canzone rispecchia più fedelmente la mia identità musicale sempre alla ricerca di un’espressività vocale a tinte forti ma senza esagerazioni. più vicina a me rispetto al singolo precedente: parla sempre della fine di un amore, ma con minor romanticismo e maggior risolutezza nel riprendere il controllo della propria esistenza. l’atteggiamento che tengo quando devo affrontare situazioni simili nella vita reale».
Seconda nella hit-parade Fimi Nielsen alle spalle di Laura Pausini ma davanti a Irene Grandi, Tiziano Ferro e Giorgia, l’ex cassiera sventola credenziali da star, consapevole che un’estate come la sua può cambiare una professione e forse una vita. Stasera sarà ospite d’onore allo show di Ornella Vanoni ”Ancora più di me”, su Raiuno, dopo essere stata ospite a sorpresa nel disco di duetti che l’ex cantante della mala ha inciso con star del calibro di Dalla, Jovanotti, Morandi, Baglioni, Mannoia e Mina.
« stato un grande onore far parte di questo progetto vicino a quelli che erano cantanti di riferimento quando non ero ancora nella hit-parade. Ho provato una grande emozione quando la Vanoni mi ha chiamata in sala d’incisione», racconta la Ferreri che non dimentica neppure il suo deja-vu musicale: «Quando mi esibivo nei locali con la mia cover band e cantavo canzoni dei Timoria, dei Litfiba, dei Doors, dei Led Zeppelin...».
Di recente ha anche confessato: «Per la mia voce corposa si chiedevano se fossi maschio o femmina. Da ragazzina ero un vero maschiaccio». Erano tempi in cui la Amy Winehouse-mania non imperava ancora: «Quando mi esibivo dal buio della sala, tanti non riuscivano a vedermi bene e per la voce corposa si chiedevano se fossi un ragazzo o una ragazza. Mi rendevo conto che la mia strana vocalità poteva fare la differenza. Gli addetti ai lavori erano incuriositi, mi accoglievano bene, ma non succedeva mai niente!».
Il futuro non è targato Sanremo: «Non quello immediato, almeno. Non è nei progetti per tanti motivi, il primo dei quali è il rischio che il mio volto vada in sovraesposizione. Non vorrei stancare la gente. Il Festival non mi è mai piaciuto troppo, ma nei prossimi anni potrei anche affrontare quel palco. La paura del successo l’ho già vinta, penso arriverà il momento in cui mi sentirò ben rodata anche per l’Ariston. Ma non ora».