Novella2000, n. 52, 25/12/2008, p. 31 Articolo riportato interamente, 25 dicembre 2008
Da Britney Spears a Sting: le star si mettono nei casini. L’ultima celebrità a investire in un bordello è Paris Hilton
Da Britney Spears a Sting: le star si mettono nei casini. L’ultima celebrità a investire in un bordello è Paris Hilton. La miliardaria americana ha speso 950 mila euro per un caseggiato nell’East End di Londra: «Con stanzine quadrate e piccole, tutte con bagno», conferma Paris, che proprio lì vuole abitare. Invece c’è chi vuole guadagnare dal sesso praticato nei bordelli. Come la cantante Pink. «Voglio aprire una catena di strip bar a Los Angeles, Londra e Las Vegas», ha annunciato l’autrice di I’m not Dead al sito Strip-magazine.com. Il guadagno è garantito: ogni cliente paga dai 20 ai 30 dollari a ballo, circa 500 per un’esibizione privata da un’ora e i locali sono sempre stipati. Più concreta è l’attrice Pamela Anderson, che ha finanziato una serie di strip club nel suo Paese di origine, la Finlandia, e li ha chiamati Lapland. E nel 2004 ha aperto un nightclub per spettacoli hard soft a Las Vegas con il fotografo David LaChapelle. Nome del locale: Lachapamela. Menu: solo vegetariano e cocktail a base di soia. A Las Vegas, dove la prostituzione è consentita, hanno investito molte altre star. Il rapper Jay-Z ha aperto il 40/40 Club, con ristorante, palestra, 85 televisori al plasma, pavimenti dorati. Ed è stato aperto il club Lax, al Luxor hotel, finanziato da Britney Spears. Tra gli investitori famosi nella città, anche Celin Dion, Christina Aguilera, Andre Agassi e Steffi Graf. La più azzardata è la maîtresse Heidi Fleiss, famosa nel 1990 per il suo arresto: non pagava le tasse dell’enorme giro di squillo con clienti come Charlie Sheen o Jack Nicholson. Ora la Fleiss pensa a un bordello per donne. Tra gli italiani intraprendenti, niente Las Vegas ma solo Kenya: Flavio Briatore e Naomi Campbell hanno presentato il progetto per un casinò a Nairobi, con sala giochi, ristorante, spettacoli. Ma assolutamente niente prostituzione. Meno fortunati Sting e David Bowie: volevano aprire il club Forty Deuce a New York, un locale di spogliarello che doveva ricreare le notti degli anni Venti. Ma i 12 milioni di dollari dell’operazione sono andati in fumo per le proteste degli abitanti del Lower East Side che ne hanno impedito l’apertura. E sempre Sting è stato fotografato all’uscita del bordello Relax, ad Amburgo: non era un bagno di sesso lontano dalla moglie Trudie Styler. Probabile si trattasse di un tour per valutare i guadagni che arrivano da uno strip club: in Germania la prostituzione è legalizzata dal 2002. E il giro è lucroso: un milione e mezzo i clienti per un guadagno di due miliardi di euro l’anno. Ed è tedesco il campione di F1, Ralph Schumacher, che ha detto a Die Bild di avere affari in Slovenia con i sex toys Beate Uhse, magazine e lingerie. In Italia, la prostituzione è vietata dal 1958 con la legge Merlin. Ma ora, con il ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna, si riparla di case chiuse. E il caso bordelli rimane aperto.