Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2008  dicembre 04 Giovedì calendario

Caldaie: la vittoria dei cittadini indignati Faccio parte degli sfigati che hanno deciso d’installare la caldaia a condensazione nel 2008

Caldaie: la vittoria dei cittadini indignati Faccio parte degli sfigati che hanno deciso d’installare la caldaia a condensazione nel 2008. Per la precisione, addirittura a maggior beffa, una settimana fa. Dopo mesi di calcoli per vedere se potevo affrontare la spesa, grazie alla detrazione del 55%. I 3500 euro spesi diventavano 1575, poco più di una caldaia normale. Quei 600 euro in più (una caldaia stagna normale costa circa 900 euro), mi sono detta, ce li metto volentieri per fare un favore all’ambiente. Ma ora che succede? Grazie al governo Berlusconi rischio fortemente che la detrazione sia solo del 36%. Ovvero la mia spesa sarà di euro 2240, ben 665 euro in più del previsto e quasi 1300 più di una caldaia normale. Inoltre la detrazione è spalmata non più in 3 anni, ma in 10, come dire che con la perdita degli interessi è come non riprendere nulla. Ma come si fa a imporre una cosa del genere retroattivamente? Come se, fatti i patti con qualcuno, a lavoro compiuto mi fosse cambiato il prezzo. Come al solito i potenti possono alzare la voce: Murdoch con ogni probabilità riuscirà a spuntarla, ma noi poveracci che abbiamo fatto piccoli investimenti? Di noi già non si parla più! CHIARA FURIANI, TERNI  una vergogna che in Italia, in questi giorni, non si faccia altro che parlare dell’aumento dell’Iva a Sky e non si dibatta per nulla di un altro provvedimento ben più importante e negativo preso dal governo con il Decreto anticrisi: mi riferisco alla soppressione dello sgravio del 55% per lavori di ristrutturazione mirati al risparmio energetico. Mio marito e io abbiamo deciso di ristrutturare l’impianto di riscaldamento di casa considerando anche che avremmo recuperato parte delle spese sostenute; ora apprendiamo con rabbia che questa norma è stata cancellata con efficacia retroattiva per cui anche noi che pensavamo di essere cittadini con una coscienza civica ed ecologica siamo stati buggerati: era forse meglio far fare i lavori in nero? Sicuramente avremmo avuto lo sgravio di spesa che una deliberazione, a dir poco inopportuna e anticostituzionale, ci nega. Questa Italia, mi dispiace dirlo, non è più un Stato di diritto. Una cittadina amareggiata. FRANCO ANNAMARIA Pubblico queste lettere arrivate proprio mentre il ministro Tremonti annuncia che il Parlamento toglierà la retroattività alla norma contenuta nel decreto anticrisi che rende più difficile ottenere gli sgravi fiscali del 55% sugli interventi di risparmio energetico. «La retroattività non ci può essere e il Parlamento la correggerà», ha detto il ministro. Effettivamente, era una beffa. Ma, come vedete, a farsi sentire si viene (a volte e se si trova la persona giusta) ascoltati. Il caso ha comunque rivelato che i provvedimenti anticrisi del governo hanno portato alla luce la giungla tributaria in cui vive il nostro Paese.