Il Messaggero 11/11/2009, Flavio Pompetti, 11 novembre 2009
di FLAVIO POMPETTI New York - Il prestito di 85 miliardi non è più sufficiente: per garantire la sopravvivenza del colosso assicurativo AIG il governo americano dovrà sborsare in totale 150 miliardi di dollari, ed entrare nell’azienda come azionista
di FLAVIO POMPETTI New York - Il prestito di 85 miliardi non è più sufficiente: per garantire la sopravvivenza del colosso assicurativo AIG il governo americano dovrà sborsare in totale 150 miliardi di dollari, ed entrare nell’azienda come azionista. La prima manovra di intervento decisa solo un mese e mezzo fa era stata accolta con scalpore, ma alla luce del tracollo delle ultime settimane i problemi della finanziaria sono diventati più seri di quanto sembrava in un primo momento, come mostra la perdita di 24,5 miliardi di dollari che la AIG ha dichiarato ieri di aver accumulato nel corso del terzo trimestre. Ieri il Tesoro ha annunciato che investirà 40 miliardi in azioni privilegiate della società con un dividendo del 10%, e ridurrà il prestito a 60 miliardi. Su questa cifra la Fed ha abbassato gli interessi da 8,5 a 3 punti sopra il tasso interbancario corrente. Inoltre la stessa banca Centrale metterà a disposizione 52 miliardi per la costituzione di due fondi nei quali confluiranno le obbligazioni garantite da credito immobiliare tossico, e quelle emesse a garanzia di ”credit swaps” operati dalla società negli ultimi anni. Secondo le stime della agenzia Bloomberg, l’esposizione della AIG nei due settori ammonta a 441 miliardi di dollari. ”Il governo ha capito che i nostri sono problemi sistemici e non legati alla conduzione della società – ha detto l’a.d. Edward Liddy ieri commentando l’annuncio – e ha scelto quindi di schierarsi non dalla nostra parte, ma a fianco dei contribuenti americani”. Lo stesso Liddy non è in grado di dire se questo secondo pacchetto di iniziative sarà risolutivo, vista la gravità della crisi in atto. ”Negli ultimi mesi si sono fatti dei progressi – riconosce Neel Kashkari, supervisore del Tarp, il fondo di salvataggio governativo di 700 miliardi – ma il mercato resta fragile e la fiducia debole”. Compensi e bonus annuali per il management della AIG non saranno ridotti drasticamente ma saranno congelati quest’anno ai valori del 2006, per evitare una massiccia fuga del personale.