Giorgio Dell’Arti Massimo Parrini, Catalogo dei Viventi 2009, Marsilio 2008, 16 ottobre 2008
Tags : Giuseppe Marcianò
MARCIAN Giuseppe Locri (Reggio Calabria) 2 gennaio 1979. Presunto ”ndranghetista, ritenuto appartenente alla cosca Cordì di Locri
MARCIAN Giuseppe Locri (Reggio Calabria) 2 
 gennaio 1979. Presunto ”ndranghetista, ritenuto 
 appartenente alla cosca Cordì di Locri. Sposato, 
 due figli. Ufficialmente commerciante (vendeva 
 tute sportive), secondo le informative della polizia 
 trafficante in cocaina e armi. In passato collaboratore 
 dell’onorevole Domenico Crea, allora 
 presidente del gruppo del Ccd. Detenuto al 41 
 bis nel carcere dell’Aquila, fu arrestato il 21 giugno 
 2006, con l’accusa di concorso nell’omicidio 
 di Francesco Fortugno (vedi Alessandro), 
 in qualità di mandante (come il padre 
 Alessandro, caposala nell’ospedale di Locri) ed 
 esecutore (accompagnò in macchina il killer sul 
 luogo del delitto, così come raccontò ai giudici 
 Domenico Novella, accusato dello stesso delitto). 
 Provò a crearsi un alibi: all’ora di pranzo si 
 sarebbe recato con la famiglia a pranzo in un ristorante 
 insieme ad una coppia di amici e poi in 
 un centro commerciale in una situazione di tempo 
 e di luogo incompatibile con la partecipazione 
 diretta all’omicidio (produsse lo scontrino di 
 un acquisto con su scritto ore 16.48 e la stessa data 
 dell’omicidio, che fu commesso alle 17.30). 
 Nell’emettere l’ordinanza di custodia i giudici 
 scrissero che da Cinquefrondi a Locri ci voleva 
 meno di mezz’ora (perciò avrebbe fatto in tempo 
 a rientrare per partecipare al commando), e comunque 
 che il proprietario del ristorante aveva 
 dichiarato di conoscere i suoi amici ma non il 
 Marcianò • Movente dell’omicidio, far subentrare 
 Domenico Crea a Fortugno nella carica di 
 vice presidente della Regione Calabria. «Peppe 
 (…) lavorava nella segreteria di compare Mimmo 
 e forse sarebbe andato a Reggio, al Consiglio. Un 
 buon ufficio, una scrivania e, soprattutto, tante 
 pratiche – soldi, finanziamenti, raccomandazioni 
 per gli amici – da controllare. L’elezione di 
 Fortugno – è la tesi dei pubblici ministeri ” 
 scompagina i piani del caposala e dei suoi illustri 
 compagni, i Cordì» (Enrico Fierro). Il processo 
 per l’omicidio Fortugno è in corso davanti 
 alla Corte d’assise di Locri mentre chiudiamo 
 questo libro • La sera dello scrutinio delle elezioni 
 regionali in cui vinse Fortugno, e perse 
 Crea, il Marcianò fu intercettato più volte mentre 
 parlava con Crea. «Onorevole, Giuseppe sono. 
 Qui due seggi sono chiusi, ce ne sono altri 
 due. La differenza tra noi e Fortugno sono massimo 
 50-100 voti, non più di questo. Un’altra oretta 
 qua a Locri e si perde, perché ci sono duecento 
 schede da contestare, avete capito, stanno 
 contestando e non possiamo dire precisamente 
 quant’è. Adesso vado a Siderno, voi i voti di Siderno 
 ce li avete?». Crea: «No, cazzu, no». E così 
 via • Anche lui, come il padre, fu colpito da 
 un’ordinanza di custodia il 28 gennaio 2008 (operazione 
 ’Onorata Sanità”, tra gli altri arrestati 
 anche l’onorevole Domenico Crea, tutti accusati 
 di associazione mafiosa, referenti i Morabito di 
 Africo, reati commessi ai danni della sanità pubblica) 
 (vedi CREA Domenico).